“Pare infatti – scrivono Scotto e Fava nella nota – che a dover giudicare in appello De Luca per la vicenda del termovalorizzatore di Salerno (quella, per intenderci, che, con la condanna di primo grado ha provocato l’applicazione della legge Severino) sia destinato a essere lo stesso magistrato nei cui confronti tempo fa era avviato un procedimento per aver cercato di accedere al computer del Tribunale di Salerno al fine di verificare l’esistenza di procedimenti penali a carico di Vincenzo De Luca”. “In pratica – sostengono Scotto e Fava – lo stesso magistrato che qualche anno fa aveva cercato di adoperarsi in favore di De Luca, a gennaio potrebbe essere incaricato di giudicarlo. Questo, solo apparente, paradosso non può che suscitare forti e seri dubbi, anche se – concludono – la questione sarà verosimilmente affrontata in ambito processuale”.