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Salernitana in emergenza anche al “Menti” di Vicenza

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4-3-1-2, 4-3-3 o 4-4-2 con più copertura sugli esterni? Mister Torrente deve decidere, in base agli uomini disponibili, quale possa essere lo schieramento tattico più adeguato per reggere il confronto in casa del Vicenza. La Salernitana è chiamata a rialzare la testa dopo il ko casalingo con la Pro Vercelli in campionato e l’eliminazione dalla Coppa Italia patita in casa dello Spezia (con due gol chiaramente viziati da fuorigioco e un rigore solare non assegnato ai granata). Mister Torrente, però, si ritrova a fare i conti con una rosa che, col passare delle settimane, continua a perdere i petali. Per la gara di domenica al Menti, ad esempio, il tecnico di Cetara non potrà contare sullo squalificato Sciaudone e su Franco, che ne avrà per un mesetto e che raggiunge in infermeria i vari Schiavi, Trevisan, Tuia e Nalini.

In compenso, Bernardini è disponibile per accomodarsi quantomeno in panchina, come è successo al Picco. Mentre capitan Pestrin sta lavorando a scartamento ridotto e rischia di tornare tra le riserve. A difesa della porta di Strakosha giocheranno Colombo, Lanzaro, Empereur e Rossi, e questa sembra una certezza visto che Torrente non si fida di Pollace e Bernardini non è pronto per tornare titolare. Dalla cintola in su ci sono diversi dubbi. Se Pestrin fosse disponibile, il capitano potrebbe giocare con Moro e Odjer ai suoi lati e Bovo avanzato di qualche metro a ridosso delle punte Coda e Donnarumma.

Se non ce la facesse, Moro scalerebbe al centro, Bovo tornerebbe interno, mentre per il ruolo di fantasista sarebbero in corsa Gabionetta, Milinkovic e Perrulli. Dovendo far convivere le due punte centrali, entrambe in crescita (con Eusepi tornato finalmente a disposizione), difficilmente Torrente riproprorrà il 4-3-3 (per farlo, Coda dovrebbe lasciare il posto a Donnarumma, che giocherebbe con due esterni ai lati). Mentre non è da escludere a priori l’ipotesi di giocare con un 4-4-2 equilibrato, con Troianiello a destra ed uno tra Milinkovic, Perrulli e Gabio sull’out opposto, chiamati a scodellare palloni al centro per le punte ma anche a sacrificarsi in fase di non possesso. In questo caso, però, uno dei centrocampisti (presumibilmente Bovo) inizialmente dovrebbe essere sacrificato.

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