boa per la capolista indiscussa Jomi Pdo Salerno. Le salernitane, dopo
aver osservato la settimana di sosta del torneo, ricominciano dal
filotto di nove vittorie in nove partite che ha contraddistinto il
loro cammino nel girone d’andata, letteralmente dominato dalle ragazze
di coach Salvo Cardaci. Avram e compagne ripartono dalla difficile
trasferta di Ferrara, dove ad attenderle c’è un Ariosto dal cammino
finora altalenante ma che ha spesso messo in difficoltà le grandi.
D’altra parte il parquet emiliano è tradizionalmente ostico per le
salernitane, che però proveranno a centrare la decima vittoria
consecutiva anche per rispondere all’Indeco Conversano, vincitrice nel
recupero di campionato a Cassano Magnago e che dunque ha accorciato le
distanze in classifica generale, portandosi a 6 lunghezze ma con una
gara in meno rispetto alla capolista. La sosta, almeno dal punto di
vista fisico, dovrebbe aver giovato al gruppo di Salvo Cardaci, che
s’è potuto rimettere in sesto dopo qualche contrattempo di troppo
patito durante tutto l’arco del girone d’andata. L’infermeria s’è
finalmente svuotata, con le varie Ceklic, Avram, Lauretti e Jokanovic
che hanno finalmente smaltito i rispettivi acciacchi e che quindi sono
del tutto abili ed arruolabili per la trasferta in quel di Ferrara. Un
sette, quello allenato da coach Ernani Savini, che vanta qualche buona
individualità come Soglietti e Marrochi, ed un gruppo solido e
compatto, la cui unica pecca è forse l’eccessiva discontinuità. Ad
ogni modo la vittoria interna ottenuta contro lo Schenna ha rilanciato
le ambizioni delle emiliane, ora a sole tre lunghezze dalla quarta
posizione occupata dal Cassano Magnago e di sicuro, visto anche il
blasone della Jomi Salerno, scenderanno in campo determinate a fare
bene. Molto dipenderà dall’approccio mentale alla gara di capitan
Coppola e compagne, le quali finora hanno dimostrato di avere poche
rivali in grado di metterle in difficoltà. Guai però a commettere
l’errore di rilassarsi e pensare di aver già incassato i tre punti
contro l’Ariosto. D’altra parte chi ben (ri)comincia…
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