Ragone spiega che l’amianto c’è sempre stato, nei forni e nella coibentazione di tubi di areazione e di trasmissione, di acqua e di vapore. Ma anche come copertura del tetto. «Nei vagonetti dei forni c’era amianto, così come nelle corde di separazione dei vagonetti all’interno del forno. E le varie tubature erano tutte rivestite di amianto. C’erano delle vasche, cisterne e nicchie.
Penso che gran parte del materiale durante i lavori di dismissione dell’impianto sia finito proprio lì. Naturalmente tutto interrato e coperto da cemento. Dovevamo liberare tutto in tempo, gli impianti erano stati già trasferiti nelle altre sedi di Ideal Standard, qui a Salerno erano rimaste strutture di lavoro non trasportabili e vari materiali, anche difficili da smaltire».
Ora il signor Rosario Ragone, insieme agli altri ex colleghi dell’Ideal Standard, prosegue la sua battaglia e soprattutto chiede che «ci sia una verifica all’interno dello stabilimento di Salerno». «Ci sia – dice – un Ctu della Procura ed un nostro incaricato, al fine di verificare quanto accaduto dopo la chiusura dello stabilimento, negli anni in cui abbiamo prestato servizio alla nuova società». Nuova società che, però, sotto il profilo lavorativo, non ha mai fatto nascere la nuova struttura.
Fonte quotidiano Cronache in edicola il 5 dicembre 2015
Gli inquirenti dovrebbero ispezionare anche il suolo della ex pennitalia, dove è sotterrato amianto e altre porcherie.
amianto alla ex Marzotto, alla ex Eudecor…ecc
parlano adesso?…. dopo tanti anni? … e prima…nel 2000, nel 2003 ??