L’oltre 80% dei pensionati salernitani è in stato di grave indigenza, la disoccupazione in provincia supera il 20%, mentre un giovane su due non ha lavoro. Infine, crescono gli anziani poveri, in quanto 8 pensioni su 10 sono al di sotto dei 1.000 euro.
Dunque, al di sotto della soglia di povertà. Dati allarmanti per il segretario generale della categoria, Giovanni Dell’Isola, che chiede un atto di responsabilità ai Comuni del Salernitano.
“C’è bisogno di un patto tra le generazioni che coinvolga parti sociali e istituzioni locali, ma anche regionali e nazionali per il lavoro, la solidarietà e l’equità sociale con l’obiettivo di recuperare risorse dalla lotta all’evasione fiscale da utilizzarle per i servizi sociali a favore delle fasce più deboli.
I pesanti tagli degli ultimi anni che hanno falcidiato il welfare campano, paralizzando le attività socio-sanitarie, sta provocando perdita di posti di lavoro e un aumento consistente di tasse e tariffe. Avvertiamo la necessità di aumentare le risorse sulle politiche sociali per dare maggiori tutele alle fasce deboli -anziani e giovani- e creare nuova occupazione. Il welfare nonè solo assistenza ma motore di sviluppo”.
“Le risorse – continua Dell’Isola – se si vuole si possono trovare, e noi proponiamo un accordo con i Comuni per rilanciare la lotta all’evasione e destinare il recupero delle risorse alle politiche sociali. Serve una seria spending review per eliminare i veri sprechi nelle amministrazioni locali, bisogna così recuperare risorse soprattutto dopo i tagli ai trasferimenti statali ai Comuni.
La contrattazione sociale deve mirare al potenziamento dei servizi. La povertà cresce in provincia senza un piano industriale, infrastrutturale, per il risanamento dei conti e senza serie politiche sociali non potràriprendersi”.
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