La Salernitana ha così evitato la solita partenza con handicap, riuscendo addirittura a non subire gol per tutto l’arco dei novanta minuti, abbassando leggermente la media. Con le 23 reti subite la difesa della Salernitana rimane tra le peggiori della cadetteria, dopo quella di Spezia (25) e Avellino (27). Ci sono poi Ascoli e Brescia che hanno incassato lo stesso numero di gol della Salernitana. Ad ogni modo, il dato positivo di Vicenza fa tirare il fiato ai granata e, nello stesso tempo, la novità sperimentata in Veneto potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per ritrovare gli equilibri difensivi.
La nota lieta in questo senso è rappresentata dallo stesso Bernardini, che si è confermato pure al Menti un elemento prezioso per la retroguardia granata. Anche al debutto col Novara, nonostante il ritardo di condizione, si era ben disimpegnato. Chiaramente lo sfortunato episodio dello scontro di gioco di cui era rimasto vittima all’Arechi ed in cui aveva rimediato la fastidiosa frattura alle costole, lo ha costretto ad un periodo di stop. L’infortunio arrivato praticamente all’indomani del suo ingaggio aveva complicato i piani del tecnico e della società che lo aveva tesserato proprio per trovare una soluzione all’emergenza difensiva.
Ora, mentre Trevisan e Schiavi rimangono ancora ai box, e Tuia lavora per rientrare a gennaio, Bernardini può rappresentare l’ancora di salvezza per la difesa della Salernitana. Quella di mercoledì sarà per lui anche una gara particolare: allo stadio Picchi il centrale piemontese scenderà in campo da ex dopo aver disputato ben cinque stagioni in carriera con la maglia del Livorno. L’ultima nello scorso campionato di B, dopo essere rientrato dall’esperienza in A col Chievo.
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