Il Gruppo Rainone è pronto a pagare 5,9 milioni di euro per chiedere una nuova autorizzazione urbanistica e andare avanti con l’opera ma solo a patto che la struttura venga dissequestrata e che si possa realmente proseguire con i lavori.
A sostegno della richiesta di dissequestro,i Rainone presentano anche una polizza fidejussoria come garanzia del pagamento. Ora l’ultima parola spetta ai giudici che dovranno valutare se ci sono o meno le condizioni per la ripresa del lavoro nel cantiere e questo al di là del percorso processuale che va avanti nelle sedi competenti.
Demolitelo il mostro!!!!! Vogliamo un parco sul mare ed i parcheggi, non private abitazioni che ci rubano le aree senza alcun ritorno economico!
A COSA SERVONO I PARCHEGGI SE POI UNA CITTA’ NON HA ATTRATTIVE PER I TURISTI E PER GLI STESSI ABITANTI…ME LO SPIEGATE…BEN VENGA IL CRESCENT CON LA SUA PIAZZA NON VI SEMBRA…
Finalmente il Crescent ripartirà’ Era ora di mettere fine alla sceneggiata dei dossier, ricorsi, siti internet, demagogie fuori luogo. Un’opera architettonica, pagata e che da’ valore ad un’area urbanistica prima insulsa e degradata ora deve dire grazie al crescent se farà’ aumentare di valore tutti gli immobili privati esistenti in zona e pertanto Grazie Crescent senza di te Santa Teresa era solo ricettacolo di rifiuti, prostitute, omosessuali e drogati altro che ambiente e paesaggio . Poi se qualcuno non vedrà il mare dal balconcinoo di casa basterà’ scendere e lo vede
foss a vota bon che finalmente si sblocca tutto e si finisce???? e jamm jaaaa