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Salernitana senza identità, Odjer trequartista fa fatica

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Nella gara del Picchi mister Torrente ha deciso di sperimentare Odjer in una posizione inedita, quella di trequastista. Il raggio d’azione del ghanese è stato avanzato di una decina di metri rispetto alla posizione in campo abitualmente occupata dall’ex Catania. E la mossa del tecnico di Cetara, che sperava evidentemente di sfruttare il dinamismo del giovane coloured, non s’è rivelata azzeccatissima. Quella di Livorno è stata la peggior gara disputata da Odjer, al quale vanno riconosciute le attenuanti del caso. Il giovane centrocampista ha interpretato il nuovo ruolo con tanta buona volontà, ma in più di una circostanza sono emersi limiti sia tecnici che tattici.

L’ex Catania, che pure a ridosso dell’area di rigore avrebbe potuto sfruttare le sue qualità di stoccatore, non ha nelle corde la capacità di dettare l’ultimo passaggio. E questo è parso più che evidente. Il risultato è stato che le punte sono rimaste prive di rifornimenti, visto che Gabionetta ancora una volta è parso “spento”, al punto che di Donnarumma non c’è stata traccia, e che Odjer (fin qui sempre tra i migliori in campo) è stato esposto ad una figura poco edificante. Utilizzare i giocatori nel ruolo in cui possono rendere al meglio delle loro possibilità, senza esperimenti rischiosi, adattare le esigenze tattiche agli uomini a disposizione (e non il contrario), sono due compiti che Torrente deve assolvere in maniera oculata e due necessità impellenti per una Salernitana ancora alla ricerca di un’identità precisa e di un gioco che possa permetterle di risollevarsi in classifica.

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