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Terzo risultato utile di fila, piace il 3-5-2 di Torrente

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Contro l’Ascoli la Salernitana ha centrato il terzo risultato utile consecutivo (e non era mai successo in stagione) ed ha ottenuto quella vittoria casalinga che mancava da 27 giorni (il 15 novembre i granata misero sotto all’Arechi il Novara). Non sarà stata una prestazione “bella” da vedere, ma sicuramente la prova offerta da Pestrin e soci è stata molto solida. Come era già successo a Vicenza, mister Torrente ha deciso di schierare i suoi con i 3-5-2 e con l’Ascoli schierato “a specchio” (ma con diversi giocatori fuori ruolo, soprattutto a centrocampo), la squadra di casa è parsa molto più compatta ed ordinata rispetto all’avversario. La difesa, con l’esperienza di Lanzaro, la fisicità e il senso della posizione di Bernardini e la “fame” di Empereur ha permesso a Terracciano di vivere un pomeriggio relativamente tranquillo.

Si sono registrate solo piccole sbavature, con qualche errore di posizionamento della squadra in fase di non possesso, qualche inizativa personale del potente Petagna difficile da contrastare, ma tutto sommato la Salernitana ha retto bene, allungando a oltre 280 minuti la propria imbattibilità. Non male per una squadra che nella fase iniziale della stagione incassava gol con preoccupante regolarità. Merito anche dell’utilizzo dei due esterni Colombo e Rossi che in fase di proposizione fanno un po’ di confusione e risultano talvolta imprecisi, ma che in difesa danno una mano importante. Merito anche del terzetto di mastini schierato da Torrente: col debilitato Moro, capitan Pestrin (che salterà Modena per squalifica) e Bovo la Salernitana disponeva di centrocampo in grado di assicurare tanta legna. Magari dal punto di vista qualitativo gli esteti del calcio possono storcere il muso, visto che nessuno dei tre ha tra le proprie frecce il passaggio smarcante o la giocata strappa-applausi.

Ma, alla fine, Pestrin ha sbloccato la partita con un tiro difficilissimo e Bovo col suo assist ha permesso a Coda di completare una perfetta ripartenza avviata da Gabionetta. I due attaccanti si sono dannati l’anima, arretravano dietro la linea del pallone in fase di non possesso e poi erano pronti a dar battaglia anche nella metà campo avversaria. Questo ha comportato un notevole dispendio di energie e talvolta Gabio e Coda hanno perso di lucidità, non hanno gestito al meglio alcune situazioni di gioco. Ma il brasiliano è parso più volitivo rispetto alle ultime uscite e il metelliano è riuscito a non far rimpiangere il grande escluso Donnarumma.

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