“Avvocato Gassani, di cosa parla il suo nuovo saggio?”
“Il mio nuovo libro descrive una Italia diversa rispetto a quella di pochi decenni fa. Si tratta di un saggio romanzato che contiene tante storie di cause finite in tribunale, di tragedie familiari, di speranze, di progetti di riforma del diritto di famiglia. L’ho scritto in modo diretto ed efficace evitando i tecnicismi dell’avvocatese. È un saggio per tutti, a volte ironico, a volte disperato. Dopo il primo saggio “I perplessi sposi” che ebbe un successo enorme pochi anni fa, è stata la casa editrice Imprimatur a chiedermi di scriverne un altro. È stata una soddisfazione enorme per me, ma anche una gran fatica. Imprimatur è una casa editrice di nicchia ed ha una distribuzione capillare”.
“Recentemente sono entrate in vigore alcune riforme del diritto di famiglia. Ne ha parlato nel suo saggio?”
“Si. Ho parlato del divorzio breve e delle negoziazione assistita. Ho fatto cenno anche a ciò che, a mio parere, non funziona nel nostro sistema e alle riforme vere che ancora non sono state varate. Il Parlamento ha fatto un buon lavoro. Tante cose sono cambiate. Il divorzio breve ha ridotto di molto i tempi del processo. Oggi tutti i figli sono uguali e non ci sono più differenze sul piano giuridico tra quelli nati all’interno del matrimonio e quelli nati al di fuori del matrimonio. Si tratta comunque di riforme a costo zero. Occorre investire invece nel diritto di famiglia che è la materia più importante perché va a regolare i legami, gli affetti, i rapporti familiari. Tra queste il varo del Tribunale per la Famiglia, composto finalmente da giudici specializzati e l’introduzione dei patti prematrimoniali. Ma la strada è lunga. Inoltre mi auguro che anche nel mondo forense il principio della specializzazione degli avvocati venga recepito come in gran parte dei paesi europei.”
“ A chi è destinato il suo libro?”
“A tutti. In alcune parti il libro è commovente. Ci sono le testimonianze del grande Maurizio de Giovanni che ha curato la prefazione, di Gianluca Nicoletti e di tanti altri. Ho preferito parlare di fatti e di vicende umane piuttosto che limitarmi a fare un taglia e incolla di concetti giuridici e sentenza della Cassazione. I libri devono avere un’anima, devono far riflettere, altrimenti non servono a niente. In fondo il diritto di famiglia, dopo il calcio, è l’argomento più discusso degli italiani. Siamo sessanta milioni di commissari tecnici e sessanta milioni di matrimonialisti.”
“Qual è la situazione della giustizia familiare in Italia?”
“Potrebbe essere migliore, questo è certo. Molti tribunali hanno pochi magistrati davvero esperti in materia. Un provvedimento sbagliato, in una separazione o in un divorzio, è un dramma sociale. Occorre voltare pagina.”
“Quali sono i fenomeni che la preoccupano di più?”
“Innanzitutto la violenza in famiglia a tutti i livelli e la condizione terribile di molti padri separati che oggi sono un’emergenza nazionale. A Roma hanno costruito alloggi per i padri separati e la Caritas ogni giorno aiuta migliaia di ex mariti e padri in miseria. Separarsi o divorziare per molti uomini è una condanna a morte. Un paese civile non può restare indifferente davanti a queste emergenze”.
“Quando e dove presenterà il suo libro?”
“Ovunque, come fu per il primo, dalle Alpi alla Sicilia. Sarà un tour de force necessario ed emozionante. La prima presentazione avverrà a Roma e poi nelle altre grandi città. Ma sarò presente ovunque per salutare colleghi e gente di ogni regione. Ogni libro è un sacrificio e quindi va difeso a denti stretti. Sono convinto anche che stavolta saranno vendute migliaia di copie”
“A Salerno quando lo presenterà?”
“A febbraio di sicuro. Non è stata decisa la data, ma nella mia bellissima città lo presenterò almeno in due occasioni, la prima in una libreria e la seconda nell’ambito di un convegno dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) che ho l’onore di presiedere a livello nazionale. Per me Salerno resta sempre una tappa importante e non potrebbe essere altrimenti, anche se il Nord già ha fatto registrare un imponente numero di prenotazioni del libro. Sicuramente il mio saggio potrà essere un possibile regalo natalizio, ma va prenotato in tempo. È on line il sito www.vidichiarodivorziati.it per le informazioni necessarie.”
“Ha nostalgia della Sua Salerno?”
“Certamente si. I salernitani adorano la propria città. A Salerno ho i miei ricordi e ho le mie radici, anche se ho messo radici anche nella capitale che mi ha dato tutto. Ma presto aprirò una sede del mio studio anche a Milano. Salerno per me è la più bella città del Sud in assoluto e una delle più belle d’Italia. Pensi che nel mio studio a Roma ho una bellissima foto del nostro lungomare. Qualche cliente o giornalista quando la vede mi chiede: <<Avvocato ma è Nizza?>> e io rispondo con orgoglio: <<Ma quale Nizza, questa è Salerno!>>.”
“Cosa Le manca in particolare di Salerno?”
“ Mi manca il mare innanzitutto. Il mare è un amico, è un riferimento, è vita. E poi mi manca la vita lenta della piccola città e il suo essere a misura d’uomo. Ovviamente ci sono sempre i pro e i contro in tutto. Le città di provincia sono belle e care ma opprimono i grandi progetti. Ecco perché sono andato via e non sono il solo”.
“Segue ancora la Salernitana?”
“Sono innamorato di questa squadra. Il colore granata è passione. Abbiamo uno stadio e una tifoseria da brividi. Spero solo che il sogno di stare in B non duri poco. Sarebbe un dramma non solo sportivo ma anche sociale. La Salernitana è un potente segno di identità. Salerno è una città orgogliosa e fiera, deve difendere i propri colori ”.
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