Solo 9,8% degli edifici è stato costruito con criteri antisismici, sul 28,3% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità antisismica, percentuali troppo basse se consideriamo che ci troviamo in una regione dove il 91,1% delle scuole è in aree a rischio sismico. Anche i dati sulle manutenzioni e soprattutto sugli investimenti sono negativi. Secondo il rapporto di Legambiente, a fronte di una necessità di interventi di manutenzione urgenti del 55,1% (16 punti sopra la media), l’ investimento per la manutenzione straordinaria è in media di 7mila euro ad edificio (quasi 34 mila il dato nazionale).
Promossa la scuola campana sulle certificazioni: i comuni provvedono a dotare le scuole di quasi tutte le certificazioni, da quella di idoneità statica (100%) e di agibilità (95,2%) a quella igienico sanitaria (100%).Ancora indietro per quanto riguarda ilcertificato prevenzione incendi, solo il 44,7%. E’ sul fronte dei servizi che i Comuni dovrebebro investire maggiormente : solo il 7,6 delle scuole viene ,garantito il servizio di scuolabus (25,8% la media nazionale), sono solo l’1,6% le scuole raggiungibili su pista ciclabili. Una buona attenzione viene invece garantita alla sicurezza nelle aree antistanti le scuole visto che il 79,7% degli edifici è posto in Zone 30, contro il 12,9% della media italiana. Luci e ombre per le buone pratiche.
La raccolta differenziata di tutti i materiali è il vero elemento positivo visto che oltre il 90% delle scuole campane prese in esame, la pratica con dati prossimi al 100% per quanto riguarda plastica e carta. Nelle mense scolastiche invece la media di prodotti biologici è solo del 30% (oltre 20 punti percentuali sotto la media) mentre in nessuna vengono somministrati pasti interamente bio. In Campania l’ uso delle rinnovabili nelle scuole stenta a decollare solo sul 5,1% sono infatti installati impianti che per il 91,2% sono solari fotovoltaici e per il 7,7% solari termici.
“La presentazione di questa XVI edizione di Ecosistema Urbano – dichiara Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – avviene in un contesto in evoluzione segnato da una maggiore attenzione e sensibilità al tema dell’edilizia scolastica, dalla pubblicazione, seppur parziale, dei dati dell’anagrafe scolastica e dai finanziamenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria. Ma questi interventi non bastano: la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici devono essere uno degli obiettivi prioritari di questa Regione e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Intervenire sugli edifici scolastici, sulla loro manutenzione sono tra le opere più importanti e davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro. La nostra indagine –conclude Buonomo di Legambiente- ha come obiettivo sensibilizzare e informare ma soprattutto rappresenta uno stimolo politico affinché le nostre scuole diventino luoghi di eccellenza, portatrici di una cultura del cambiamento e attente ai bisogni strutturali, ambientali ed educativi”.
Dalla fotografia di Ecosistema Scuola 2015 buona la posizione di Napoli (41º) che risulta prima tra le grandi città del sud. L’indagine su Napoli riguarda 436 edifici scolastici per una popolazione scolastica di 92mila studenti. Solo nel 30% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica , mentre solo 27 edifici sono stati realizzati secondo criteri antisismici. Tutti gli edifici hanno il certificato di agibilità, di collaudo statico, di agibilità igienico sanitaria e sono dotati di porte antipanico e hanno effettuato prove di evacuazione. Sono 202 gli edifici che sono in possesso di scale di sicurezza e 28 quelli che hanno i requisiti richiesti dalla normativa in materia di accessibilità. Il 42 % degli edifici scolastici sono dotati di giardini e area verde fruibile. Il 59% degli edifici necessitano di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme e per eliminazione rischi, principalmente per impiantistica e prevenzione incendi. Ben il 77% degli edifici scolastici dispongono di strutture sportive. In tutti gli edifici napoletani si pratica la raccolta differenziata e tutte le mense sono servite da pasti biologici. Il 100% degli edifici scolastici hanno una rete wifi.
Buona performance di Avellino al 44posto, dove sono stati 27 gli edifici monitorati per un popolazione scolastica di oltre 6500 ragazzi. Solo dieci edifici sono costruiti secondo criteri antisismici e solo su undici è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Tutti hanno il certificato di idoneità statica e agibilità igienico sanitaria e sono dotati di porte antipanico, dotati di impianti elettrici a norma. In nessun edificio scolastico sono presenti strutture con amianto. Sono sette gli edifici che necessitano di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme e per eliminazione rischi. In tutti si pratica la raccolta differenziata e in 16 edifici si servono pasti biologici.
Salerno si assesta metà classifica al 52posto. Nel capoluogo salernitano il monitoraggio è stato effettuato su 45 edifici scolastici frequentati da circa 12mila ragazzi. Solo il 28% degli edifici sono stati costruiti secondo criteri antisismici, solo su un edificio è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Quarantadue edifici sono dotate di porte antipanico, tutti gli edifici sono dotati di impianti elettrici a norma . Solo un edificio scolastico ha effettuato prove di evacuazione mentre il 26 % degli edifici sono sprovvisti di certificato di prevenzione incendi. In tutti gli edifici si pratica la raccolta differenziata, e si servono pasti biologici. Solo due edifici utilizzano fonti d’energia rinnovabile. Sono 14 gli edifici con giardini e area verde fruibile e 23 gli edifici scolastici che dispongono di strutture sportive aperte anche al pubblico in orario extrascolastico.
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