Ed è, naturalmente, ciò che Nalini, la Salernitana, i tifosi, quelli che gli vogliono bene, non si augurano. Già in estate, quando si vociferava che fosse addirittura a rischio “taglio”, il forte esterno ha cercato di bruciare le tappe per partire in ritiro coi commpagni. Ma, nonappena ha iniziato a svolgere allenamenti sul campo da gioco, ha avvertito dolore al ginocchio ed è stato costretto a fermarsi. Saltato il ritiro, sfumato l’inserimento in lista, persa la possibilità di fare il proprio esordio in Serie B nella prima parte di stagione, Nalini s’è sottoposto ad una serie di consulti medici per comprendere una volta per tutte come superare il problema fisico che lo ha tenuto in infermeria per mesi.
Un primo tentativo s’è rivelato infruttuoso e l’entourage del calciatore ha deciso di trasferirsi a Bologna, in un centro che in passato ha risolto anche casi disperati. Ora che questo ciclo di terapie è terminato, Nalini non vede l’ora di verificare sul campo se il dolore è definitivamente andato via e se può tornare alla vita che aveva sempre sognato. Torrente, che ha bisogno di esterni “veri” per il suo 4-3-3, lo aspetta a braccia aperte, ma solo a patto che sia effettivamente guarito. In caso contrario, difficilmente il tecnico di Cetara con una salvezza da conquistare, potrebbe spiegare un posto in lista per un calciatore sul quale non potrebbe fare completamente affidamento dal punto di vista fisico.