Il presidente della sezione salernitana del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, ing. Carmine Salzano insieme ad una delegazione dello stesso Comitato, ha incontrato stamattina a Palazzo di Città il sindaco Vincenzo Napoli.
All’incontro ha partecipato anche il consigliere comunale Luigi Berbabò. Lo spettacolo, oggetto nei giorni scorsi di un vivace dibattito in seno al Consiglio Comunale, racconta di un bambino del cosiddetto “gender fluid”, che si sente maschio o femmina a giorni alterni.
Proprio sulla penetrazione in ambito scolastico della teoria gender – teoria priva di qualunque validazione scientifica e dalle forti connotazioni ideologiche – nelle pieghe di progetti curricolari ed extracurricolari dedicati ad altri temi, il Comitato ha concentrato i propri sforzi in questi mesi di avvio delle attività didattiche, soprattutto raccomandando ai genitori di presentare ai Presidi la richiesta di “consenso informato” relativa ai contenuti dei progetti scolastici per salvaguardare i propri figli.
Il Comitato “Difendiamo i nostri figli” ha espresso al Sindaco di Salerno la propria decisa opposizione all’inserimento di uno spettacolo palesemente centrato sull’ideologia gender in una rassegna teatrale dedicata ai bambini e proposta come attività educativo-scolastica, e ha chiesto la cancellazione della rappresentazione e il ritiro del patrocinio e dell’eventuale finanziamento del Comune, poiché essa tocca un tema che deve essere riservato all’educazione familiare.
Il Sindaco Napoli ha dichiarato che, secondo quanto emerso dal dibattito in Aula Consiliare, lo spettacolo sarà messo in scena in orario pomeridiano ma che il Comune non potrà ritirare il patrocinio alla rassegna. Il Comitato, attivo già da tempo in città e su tutto il territorio provinciale, sta svolgendo un’intensa opera di informazione sul tema della “teoria gender”, attraverso conferenze ed incontri che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone e che stanno riscuotendo grande interesse soprattutto da parte delle famiglie che hanno figli in età scolare.
Al termine dell’incontro, il presidente ing. Salzano ha annunciato che il Comitato “Difendiamo i nostri figli” intende organizzare, nella prossima primavera, un convegno che prenderà in esame l’evoluzione storica e gli sviluppi attuali dei temi etici più caldi, ed ha chiesto la disponibilità del Comune ad offrire il Salone dei Marmi e il suo patrocinio.
Il Sindaco Napoli ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione ed ha delegato il Consigliere Luigi Bernabò a mantenere i contatti con il Comitato “Difendiamo i nostri figli” in vista dell’organizzazione dell’evento.
IDENTITA’ SESSUALE NON E’ IDENTITA’ DI GENERE! (la precisazione dell’Asl)
In riferimento agli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani locali della città di Salerno, al grido di “debacle sociale senza precedenti” e alle dichiarazioni rilasciate da alcuni personaggi politici della destra salernitana, in merito allo spettacolo teatrale per le scuole dal titolo “Fa-afafine, mi chiamo Alex e sono un dinosauro” in programma al Teatro Verdi il prossimo 8 marzo 2016, si ritiene opportuno precisare quanto segue:
Tale spettacolo non riveste un significato apotropaico contro chi non riconosce le identità di genere, piuttosto tale significato è da attribuirsi ad atteggiamenti avversi all’identità di genere.
Il grande pericolo in questa diatriba è l’emersione dell’ignoranza, della mancata conoscenza o della cecità sociale di quanti sottovalutano il carattere di omo/transfobia che accelera inconsapevolmente il senso di rifiuto e di aggressività nei confronti di una caratterialità tesa a rendere sovrapponibili anima, come istinto di genere e corpo, come identità biologica.
Si ritiene pertanto precisare che non esiste alcuna teoria di genere. La stessa è solo un’invenzione costruita ad arte per bloccare il dibattito sull’omofobia, e attenzione parlo di omoaffettività e non di omosessualità.
Torna utile ricordare che una favola, a tal guisa, può lenire il bullismo dilagante. Dovrebbe essere oramai abbastanza chiaro che nelle scuole il bullismo, in particolare quello omo/transfobico, attacca l’orientamento sessuale di una persona, non sulla base di ciò che è, ma di come viene percepito. Vale a dire, un ragazzo può subire atti di aggressione verbale e fisica omo/trans fobici anche se non è e non sarà omo/transessuale.
E’ opportuno spiegare l’inversione di tendenza degli ultimi tempi, di questi tempi, all’omo/transessualismo va a sostituirsi sempre più spesso l’intergenere, inteso come attraversamento del genere seguendo i percorsi mutevoli dell’anima. L’anima non è immobile.
Quindi consideriamo tutto questo un’evoluzione nelle “affinità sentimentali “.
Tempora mutantur et nos mutamur in illis.
A tal guisa e in qualità di Responsabile del primo Consultorio pubblico di Genere del Sud Italia della ASL Salerno, mi urge raccomandare soprattutto gli adulti che l’informazione corretta nella differenza tra genere e sessualità venga avvalorata dall’esperienza di ognuno di noi che può avere un figlio, un parente, un amico che si trovi a percorrere un viatico, spesso irriconoscente, ma soprattutto doloroso, al fine di porre fine al conflitto tra anima e corpo.
Trasposizione di Eros e Tanathos.
Per la prima volta la scuola che per come ci è stata raccontata ha lasciato molti sospesi, finalmente accende una luce sui bambini e sul corretto apporto sulla costruzione della personalità, sperando che nelle generazioni future spariscano tutti i segni del disagio.
Pertanto consigliamo ai figli di accompagnare i genitori e quanti sono coinvolti nel processo educativo a teatro a godere di una fiaba che spero continui ad avere sempre un lieto fine.
Saluti
Dr.ssa Martina Castellana Responsabile Consultorio Di Genere ASL Salerno
bene ha fatto il comitato. non vedo cosa ci sia di male nel chiedere un consenso informato da parte dei genitori. hanno qualcosa da nascondere?
quanto alla risposta della responsabile asl, è ridicola. usare (tra l’altro male) due parole un po’ ricercate per incutere timore negli interlocutori è un mezzo per coprire la carenza di idee. la teoria di genere esiste, sfortunatamente, e dire il contrario insultando chi non è d’accordo non cambia la realtà
Stì ultracattolici hanno proprio rotto, eh