“Una manifestazione divenuta ormai un appuntamento culturale, oltre che religioso”, afferma l’assessore al Turismo Angela Speranza, “in grado di attirare tanti turisti e nel contempo rappresentare un’occasione sentita per coinvolgere buona parte del paese, le varie associazioni, senza contare il ruolo importante nel nostro cartellone natalizio”.
Un’idea condivisa dal parroco don Nello Russo che si è detto soddisfatto per il coinvolgimento dell’intera comunità nell’allestimento del presepe: un fatto sociale e pastorale molto importante in un’epoca in cui prevale un forte individualismo”. Il suggestivo allestimento richiamerà un paesaggio tipico dell’800 nei vicoli cetaresi, a partire da Via San Giacomo: verranno portati in scena i tradizionali personaggi biblici insieme ad alcuni degli antichi mestieri del borgo costiero.
Così, accanto ai pescatori, ai contadini, ai portatori di limoni – figure ancora oggi presenti nello scenario lavorativo cetarese – saranno raffigurati quei mestieri ormai scomparsi, come i fabbri, le lavandaie, le cantuccine con il tombolo e le portatrici di limone.
I Pastorelli viventi offriranno pane e alici, zeppoline, biscotti fatti a mano senza glutine. Un’iniziativa che tende alla valorizzazione di alcuni fra i bellissimi vicoli di Cetara, che costituiscono, in modo naturale, la scenografica del presepe vivente. “Un’organizzazione impeccabile, curata nei minimi particolari grazie al duro lavoro dei giovani del Forum, che dimostrano ancora una volta, quanto sia importante fare gruppo per la buona riuscita di evento, un vero e proprio momento di festa per tutto il paese”– conclude il Presidente del sodalizio Claire Pappalardo.