Sempre per la “serie cadetta” per la stagione 2015/16, ben 90.243 tifosi hanno sottoscritto abbonamenti, per seguire le partite casalinghe della propria squadra del cuore. ( fonte Il Corriere dello Sport)
La classifica della fidelizzazione dei tifosi verso il proprio club risulta essere la seguente : Bari ( 11.026), Cesena ( 9.715), Perugia ( 6.800), Spezia ( 5.788), Vicenza ( 5.690), Salernitana ( 5.424), Brescia ( 5.048), Livorno ( 4.363), Cagliari (4.402), Ascoli ( 3.810), Pescara (3.617), Crotone (3.478), Avellino ( 3.126), Novara ( 3.061), Trapani (2.659), Modena (2.867), Latina (1.931), Pro Vercelli (1.792), Ternana (1.729), Lanciano ( 1.690), Como (1.317), Entella ( 911).
Il numero degli abbonamenti della Serie B stagione 2014/15 risultava essere pari a 89.536, diviso come segue : Avellino (3.200), Bari (11.109), Bologna (9.243), Brescia (6.182), Carpi (908), Catania (9.811), Cittadella (1.550), Crotone ( 2.921), Entella (1.088), Frosinone (2.913), Lanciano (1.992), Latina (2.200), Livorno (4.351), Modena (3.560), Perugia (7.219), Pescara (3.542), Pro Vercelli (1.800), Spezia (4.340), Ternana ( 2.047), Trapani ( 2.579), Varese (1.809), Vicenza ( 5.262).
In tempo di calcio austerity , le societa’ di calcio, non possono prescindere dalla “funzione di ricavo” legata ai tifosi e dai ricavi da diritti tv.
Allo stato i club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato” , ed ai “fattori della produzione” utilizzati.
Il “prodotto” spettacolo , ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” , per il mercato , per i tifosi, e per le aziende sponsor.
In tale situazione, per migliorare la valutazione del brand,societario con relativo aumento per il club dei propri ricavi commerciali, bisogna attivare una politica di fidelizzazione dei propri tifosi.
In tema di fidelizzazione dei tifosi, anche grazie al sistema di ”customer relationship management” (CRM), le società di calcio, possono ampliare le proprie capacità attrattive, sia nei confronti dei propri supporters e sia verso gli sponsor, determinando la soluzione ideale, per gestire l’intera sfera relazionale, che si identifica verso la propria squadra del cuore.
Tifosi “aziendalisti” e “tifosi ultras”, due modi differenti di “amare” la propria squadra del cuore, e supportare in termini di “ricavi da stadio” il proprio club.
Antonio Sanges dottore commercialista