«Puntiamo ad una nuova programmazione – spiega ancora il primo cittadino di Eboli -, attraverso un continuo confronto interno con le forze della maggioranza e con l’intera città». Entro il prossimo 6 luglio, secondo le indicazioni della Regione Campania, il documento urbanistico dovrebbe essere approvato. Cariello è però realista: «Difficile che si possa immaginare di andare all’approvazione entro il prossimo 6 luglio, più realistico immaginare di andare, per quella data, all’adozione, un obiettivo che siamo in grado di raggiungere». Saranno quattro gli obiettivi che l’Amministrazione Cariello punta a raggiungere attraverso un nuovo programma urbanistico per Eboli. Il primo obiettivo riguarda la “nuova identità dei luoghi urbani”.
Un obiettivo raggiungibile attraverso una serie di interventi e progetti su equa distribuzione dei servizi e delle attrezzature alle zone residenziali, riorganizzazione delle attività produttive, recupero delle aree degradate o dismesse, sistema turistico e fascia costiera, urban center. Il secondo obiettivo riguarda il “recupero dei luoghi dismessi, attraverso piani di riqualificazione e recupero ed attraverso rifunzionalizzazione di fabbricati e proprietà comunali. Saranno invece i collegamenti al centro del terzo obiettivo, attraverso la rete di collegamenti interni ed esterni al centro urbano, il sistema di sosta ed interscambio ed i percorsi naturalistici e culturali. Il quarto obiettivo riguarda i “laboratori progettuali”, raggiungibile attraverso i laboratori di quartiere.
«L’equa distribuzione di servizi ed attrezzature garantisce la presenza di servizi in ogni zona del territorio – spiega il sindaco Cariello -. Le periferie, in questo modo, recuperano la dignità di centro abitato, anche attraverso il recupero degli spazi. In tutte le aree guardiamo anche ad un’edilizia compatibile, che vada a correggere i tanti errori del passato che hanno prodotto insediamenti disordinati. I piani di riqualificazione, invece, devono puntare a tre traguardi precisi: recupero del centro antico, ridefinizione degli spazi pedonali e ritrovata dignità e qualità urbana nei quartieri. Lo stesso recupero dei fabbricati comunali deve rispondere alle nuove esigenze della città, in termini di destinazione ed utilizzazione».
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