Grazie alla splendida forma del brasiliano, però, tutto è passato in secondo piano. Gabionetta segnava, la Salernitana avanzava in classifica e finivano occultate come polvere sotto il tappeto tutte le difficoltà. Terminato il magic moment del brasiliano, la Salernitana si è rivelata per quella che è sempre stata, finendo per fagocitare lo stesso Gabionetta il quale, tra acciacchi fisici ed equivoci tattici, ha avuto un’involuzione, secondo alcuni, molto simile alla parabola discendente del girone di andata dello scorso campionato di Lega Pro. Solo a tratti, il sudamericano, soprattutto quando agevolato dal sistema di gioco impiegato in determinate circostanze, è riuscito ad esprimersi come lui solo sa e può.
Gabionetta è così passato dal rendimento costante delle prime giornate quando ha segnato 5 reti, che hanno fruttato 8 punti, a quello altalenante della seconda parte del girone di andata, in cui ha fornito il suo contributo a singhiozzo. Pure nella fase tra alti e bassi, però, ha saputo fare a volte la differenza, com’è accaduto ad esempio nello scontro diretto vinto contro l’Ascoli, quando da una sua azione personale è nato il gol di Coda. Ora Gabionetta è chiamato a riprendere la sua corsa, a tornare quello di inizio campionato, quello che aveva messo alle corde l’Avellino e chissà che non possa confermarsi “uomo derby” anche in terra irpina.