Una miriade di buoni propositi e di scambi d’auguri hanno cadenzato lo scorrere di queste festività, ma da oggi tutto, tutto torna ai suoi ritmi, alla routine e molte delle buone intenzioni e dei desiderata riposti nei cin cin della notte di San Silvestro, pian piano svaniscono. Come se, infondo, a dover cambiare o a mutare gli eventi fossero le cose e non le persone.
Tuttavia, non bisogna demordere, ma affrontare le tante difficoltà con determinazione, coraggio e senso di responsabilità. Gli imprenditori, i professionisti, i commercianti, i lavoratori, i dipendenti, quelli che son purtroppo costretti a mordere il freno, tutti coloro i quali, talvolta inconsapevolmente, concorrono significativamente a determinare condizioni di crescita collettiva e sorreggono, nei fatti, gli equilibri di questa Società un po’ malconcia, riprendono il loro cimento quotidiano. Lo fanno, soprattutto, per i propri figli, per sfidare la incertezza, per individuare un’altra possibilità.
La Ferrari, il marchio italiano più apprezzato ed invidiato al mondo, stamane a Milano, alla presenza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fa il suo debutto ufficiale in borsa. Sia questo un messaggio positivo per un Paese rallentato e sfiduciato che oltre ad una potente ed affascinante auto, degna dei fasti del suo storico prestigio, ha bisogno di piloti capaci e competenti che sappiano accelerare e cogliere il momento favorevole, come scegliere il tempo giusto, pure per effettuare un opportuno pit stop.
Né scavezzacollo né lumache, l’Italia ed i suoi Territori necessitano di guide capaci e sicure, di uomini preparati e competenti che sappiano trasmettere, con l’estro, anche un pizzico di quell’utile entusiasmo ed i quali, con il loro lavoro, riescano a motivare chi confida, prima ancora che in loro, nella squadra di cui ogni singolo cittadino è e si sente, legittimamente, parte.
C’è un dovere, uno scopo precipuo che la politica ha ed è quello di costruire la Speranza; ogni sua azione dovrebbe essere proiettata, non certo alla strumentale e bieca conquista del consenso, ma innanzitutto a tale fine ed al bene comune.
Sia il 2016 l’anno in cui possa la Nazione correre in pista al meglio delle sue potenzialità ed esprimere a pieno il tanto di cui, nonostante tutto, è ancora capace.
editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista