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Cava de’ Tirreni: Tar sospende chiusura reparto ostetricia e ginecologia dell’Ospedale

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A poche ore dal ricorso notificato dal Comune di Cava de’ Tirreni, nella persona del Sindaco Vincenzo Servalli, contro le disposizioni dell’Azienda Sanitaria Universitaria Ruggi D’Aragona, il TAR Campania Salerno, II Sezione, ha accolto l’istanza di sospensione cautelare “ante causam” dei provvedimenti impugnati, fissando la trattazione de ricorso all’udienza del 3 febbraio 2016.

Per effetto di tali misure e per la durata delle stesse, il reparto di ostetricia e ginecologia di cui era stato disposto la chiusura immediata, tornerà pienamente operativo.

Il Magistrato amministrativo, ha accolte le argomentazioni dell’Avvocatura comunale, ritenendo che “la continuità nell’erogazione di prestazioni sanitarie di primaria necessità in favore delle Comunità locali interessate, appare meritevole di salvaguardia a dispetto delle motivazione di matrice essenzialmente organizzatoria addotte dalle resistenti autorità sanitarie”.

Si corona così, l’impegno dell’Amministrazione e dagli uffici dell’avvocatura comunale a salvaguardia dell’ospedale di Cava de’ Tirreni.

In una nota si registra il “plauso della Cisl a tutti i livelli di rappresentanza. Matteo Buono della UST – Pietro Antonacchio della Cisl Fp – Gaetano Biondino  e Gaetano  Tortora delegati della RSU sono soddisfatti del provvedimento anche perche’ il TAR non solo ha sospeso la chiusura del reparto, ma entrando nel merito, ha affermato che non si possono piegare i diritti dei cittadini ad esigenze organizzative.

Buono-Antonacchio-Biondino: si riprenda il confronto per una riorganizzazione della filiera dei servizi sanitari che metta al centro i bisogni della comunita’ di riferimento valorizzando le eccellenze a garanzia dei livelli minini di assistenza e della qualita’ delle prestazioni”.

CGIL e FP CGIL accolgono con interesse la sospensiva data dal TAR alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Cava de’ Tirreni.
Per il sindacato questo è un segnale che la ridefinizione di un piano sulla Sanità in provincia di Salerno, e più in generale, in Campania non può passare attraverso improvvisazioni dettate dall’urgenza.
Occorre avviare veri tavoli di contrattazione che abbiano l’obiettivo del rilancio coordinato delle attività e delle strutture sanitarie della nostra provincia.
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