Atti, secondo l’Amministrazione comunale, che mettono a repentaglio la salute di una utenza di circa 92 mila persone atteso che al nosocomio cavese afferiscono i cittadini non solo di Cava de’ Tirreni, ma anche dei Comuni della costiera amalfitana e dell’agro nocerino sarnese. Chiedendo, altresì, in via anticipatoria un provvedimento d’urgenza che in attesa della definizione del giudizio di merito, determini la immediata riapertura del reparto.
“Come abbiamo sempre sostenuto e detto fin dall’inizio di questa ulteriore crisi che riguarda il nostro ospedale – afferma il sindaco Servalli – siamo e resteremo in campo per difendere in tutti i modi e ad ogni livello, istituzionale e politico, il diritto della nostra città a mantenere i livelli di assistenza assicurati da circa 500 anni dal nostro ospedale. Non solo, stiamo lottando anche per risolvere, una volta e per sempre, una questione che non può trascinarsi da una emergenza all’altra, senza mai trovare una soluzione definitiva. Rivendichiamo il diritto della piena efficienza e del rafforzamento anche strutturale del Santa Maria Incoronata dell’Olmo. Di certo non si fermeremo e siamo in testa a quanti con orgoglio e grandissimo senso civico stanno lottando per il diritto della salute”.