L’equipe medica del pronto soccorso svolge un lavoro eccezionale ristabilendo i parametri vitali della piccola. Poi il trasferimento al Nido per l’incubatrice, secondo il racconto de La Città, diventa una odissea.
L’unico ascensore del pronto soccorso riservato solo al personale per il ricovero o il trasporto dei pazienti nei reparti non era libero. A questo punto per trasferire la piccola al reparto i sanitari sono stati costretti, non potendo perdere tempo prezioso, a compiere un lungo e tortuoso percorso per raggiungere il nido. Una mancanza di collegamenti adeguata, per il nuovo pronto soccorso ai reparti cruciali del Ruggi che rischiava di vanificare gli sforzi fatti dai medici che avevano salvato la vita alla piccola.