Una vicenda che non è legata alle conseguenze degli accorpamenti dettati dal piano di riordino dell’azienda ospedaliera universitaria, resosi necessario dall’avvio della direttiva europea che vieta i maxi turni a medici e infermieri. Ad aggravare la situazione anche le patologie invernali che colpiscono i neonati.
Il reparto di gravidanza a rischio del Ruggi, insieme alla Terapia intensiva neonatale negli anni è diventato un punto di riferimento non solo più provinciale, ma regionale, se non nazionale.
I posti letto sono quelli e tutto ciò ha determinato, nel tempo una riduzione delle disponibilità con medici del reparto costretti a chiedere il trasferimento delle mamme in altra struttura ospedaliera extra-provinciale, se non regionale nel caso di gravidanze a rischio.
Intanto altra giornata caotica quella di ieri al pronto soccorso del Ruggi. A farne le spese una infermiera aggredita da una signora che era in attesa di essere visitata e che riteneva che la sua condizione fosse più grave di chi era arrivato prima di lei. Appena ha visto arrivare la dipendente del pronto soccorso – scrive La Città oggi in edicola – l’ha afferrata per il collo. L’infermiera è stata soccorsa dai colleghi che hanno riportato la calma.