Passando ai numeri: nel 2006, ultimo anno di gestione EPT, gli ingressi complessivi registrati sono stati 155.453, per passare ai 229.613 del 2015 (+ 47,7% rispetto proprio al 2006). Gli incassi invece, sono passati da € 640.655 del 2006 (EPT), a € 1.025.615 nel 2015.Fondazione Ravello ha realizzato un incremento di incassi, rispetto al 2006 del 62,46%. Se a questi numeri dei soli visitatori paganti, aggiungiamo i visitatori non paganti (Ravellesi), e i visitatori partecipanti ad eventi diretti della Fondazione Ravello, ed indiretti di altre Istituzioni pubbliche e private, i numeri diventano ancora più sbalorditivi (il totale dei visitatori è 341.484) e portano Villa Rufolo ai primissimi posti nello scenario nazionale e davanti a complessi importanti di rilievo internazionale, per tutti il Museo di Capodimonte fermo nel 2015 a meno di 150.000 visitatori. Dati molto lusinghieri per la Direzione della Villa e per la Fondazione Ravello che, in tutta la durata della sua gestione, non ha mai aumentato il costo del biglietto (nello specifico 5€ per l’ingresso singolo, 4€ per i gruppi superiori alle 15 unità, 3€ per il ridotto: minori di 12 anni e maggiori di 65 anni).
“I numeri per definizione sono inopinabili e dovrebbero parlare da soli, ma ritengo doveroso sottolineare alcuni aspetti. Se nel periodo di profonda crisi economica del paese e dell’economia mondiale Villa Rufolo ha visto numeri in totale controtendenza, un motivo ci sarà e non è casuale: lavoro fatto con competenza e onestà. Un binomio che per chiunque scevro da preconcetti e secondi fini non è difficile da ammettere. – dice Secondo Amalfitano unico direttore di Villa Rufolo nel periodo di gestione del monumento da parte della Fondazione Ravello – Se la nuova governance della Fondazione, nella persona del Presidente Maffettone, ha ritenuto di sottoscrivere con me un accordo di lavoro che punta esclusivamente al futuro, ritengo che il motivo è unicamente il riconoscimento del lavoro svolto e dei programmi per il futuro. Qualsiasi lettura diversa non ci interessa, i dati dicono questo e soprattutto gli utenti dicono questo, e tanto basta” conclude Amalfitano.