A partire dagli stimoli che non mancheranno ai calciatori che saranno chiamati in causa. Come Zito, che scende in campo per la prima volta dopo aver svestito la casacca biancoverde e che giocherà con la grinta dell’ex a caccia di riscatto. C’è poi la voglia di presentarsi nel migliore dei modi da parte dei nuovi acquisti approdati in granata, ma anche quelli arrivati in Irpinia. C’è il desiderio di rivincita dei lupi, ai quali brucia ancora la sconfitta incassata all’andata. C’è, infine, la voglia di riscatto del tecnico granata, chiamato a dimostrare che la sua squadra è in grado di rialzarsi e ricominciare a correre. Sugli spalti ci sarà la solita rivalità che storicamente divide le due tifoserie.
Non è un caso che il Partenio Lombardi sia già sold – out a diversi giorni dalla partita. Come spesso accade, la speranza è che il derby sia caratterizzato solo dai classici sfottò sugli spalti. Tra l’altro c’è motivo in più per non alzare i toni. Si chiama solidarietà, quella che nel recente passato ha accomunato nel segno di un obiettivo comune tifoserie rivali, com’è accaduto quando è stata sposata la causa del piccolo Armandino. Lui ha sua partita l’ha vinta, ora c’è un altro bambino che sta giocando la sua sfida più importante: la storia di Matteo, undici anni, piccolo tifoso biancoverde ha già commosso le tifoserie di tutt’Italia. Il piccolo lotta contro una rara patologia degenerativa e proprio ieri ha subito un delicato intervento ed ha bisogno del sostegno di tutti in questo particolare momento. Il derby tra Avellino e Salernitana può diventare il derby della solidarietà. Non c’è bisogno di colpi di testa, ma solo di scena e solo in campo.
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