Lo scorso 13 gennaio il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
Dario Franceschini ha presentato tutti i numeri dei musei italiani del 2015. Così come sottolineato dal ministro “
è stato l’anno d’oro dei musei italiani, anche rispetto al 2014, anno in cui si erano registrati numeri molto positivi”. Scorrendo i dati, che fanno riferimento ai luoghi della cultura gestiti dallo Stato,
il complesso monumentale di Villa Rufolo con i suoi 341.484 visitatori (229.613 paganti con un incasso di € 1.025.615) scala la classifica dei 30 siti più visitati del 2015 attestandosi attorno al 16° posto subito dopo gli Scavi di Ercolano e prima, tra gli altri, delle Cappelle Medicee (321.043 visitatori), degli Scavi di Ostia Antica (320.696 visitatori) del Polo Reale di Torino (307.357 visitatori), degli scavi di Paestum (300.347 visitatori); della Pinacoteca di Brera (285.327).
La gestione decennale della Fondazione Ravello (della quale il Mibact è socio) e la sua progettualità di lungo respiro hanno trasformato profondamente il monumento simbolo di Ravello che oggi, come testimoniano i numeri, è stabilmente tra i primi siti culturali d’Italia. Su tutti, due dati: dal 2006, (ultimo anno di gestione EPT), gli ingressi sono aumentati del 47,7% mentre gli incassi hanno registrato un incremento del 62,46%. “Il modello Fondazione Ravello – sottolinea il direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano – è riuscito a fondere tutto il buono di una gestione pubblica con tutto il buono di una gestione privata grazie ad una progettualità seria e meticolosa. Siamo davvero felici del lavoro fatto fino ad oggi ma non ci fermiamo certo qui.”
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