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Salerno: urla e parole grosse nella stanza del Sindaco

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Il caso Soget ha acceso molto gli animi a Palazzo di Città a Salerno nella mattinata di oggi.La tensione si è vissuta in mattinata nei corridoi del Comune prima della conferenzaprogrammata con i consiglieri di centrodestra (escluso Cammarota) che si sono recati negli uffici del Sindaco per chiudere udienza a Vincenzo Napoli. Dopo aver suonato più volte al campanello della segreteria personale del primo cittadino, decidono di bussare con le mani. Il Sindaco facente funzione vistosamente infastidito li ha fatti entrare nella stanza e dopo un acceso dibattito udito anche da alcuni giornalisti presenti all’esterno è stato fissato un incontro convocato per lunedì.

I Capigruppo dei Progressisti per Salerno, Angelo Caramanno, Anna Ferrazzano, Alessandro Ferrara, Salvatore Gagliano, Pachi Memoli, Marco Petillo Luca Sorrentino, Salvatore Telese hanno sottolineato in un comunicato stampa il loro stupore per quanto accaduto al Comune. Ecco il comunicato inviato alla stampa:

“Apprendiamo con sommo stupore che un gruppo di colleghi consiglieri di opposizione, nella mattinata odierna, si è recato, senza alcun preavviso, nei pressi della stanza del Sindaco Napoli, dal quale, sebbene lo stesso fosse impegnato in attività istituzionali, pretendeva di essere ricevuto immediatamente. I colleghi consiglieri, con vigore e con pugni e spintoni alla porta del Primo Cittadino, spaventando i collaboratori del Sindaco, hanno preteso di entrare facendosi accompagnare, tra l’altro, da un nutrito gruppo di operatori della stampa.

A prescindere dall’oggetto delle presunte recriminazioni, e ferma restando la piena e notoria disponibilità del Sindaco al democratico confronto, ci sembra che stavolta si sia trattato di un grave atto di scorrettezza istituzionale e di tentativo di forzatura nei confronti del Sindaco stesso e dell’Amministrazione Comunale, che va ben oltre le prerogative dei Consiglieri Comunali e ben oltre le regole dell’educazione e le posizioni politiche.

Sebbene il Sindaco abbia già replicato con la necessaria fermezza per riportare la situazione nel giusto alveo istituzionale, esprimiamo piena condanna per questo tristissimo episodio ed invitiamo i colleghi ad una più sobria e corretta manifestazione delle proprie opinioni.”

Ovviamente non si è fatta attendere la contro risposta dei gruppi di opposizione che riportiamo fedelmente:

“Apprendiamo, stupiti, di un comunicato scritto a comando da alcuni colleghi di maggioranza che, senza neppur essere presenti a quanto accaduto, si sono cimentati in una favolosa rappresentazione della realtà.

Questa mattina ci siamo, con garbo e l’educazione che ci contraddistingue, recati innanzi la stanza della Segreteria del Sindaco bussando al campanello più volte ed attendendo,  per svariati minuti, che qualcuno ci aprisse.

Successivamente, ci si è poi limitati a bussare alla porta dell’ufficio del Sindaco con la mano senza aver fatto ricorso ad alcun atteggiamento irrispettoso.

Ci saremmo aspettati che i Consiglieri di maggioranza avessero, invece, stigmatizzato l’atteggiamento poco istituzionale di chi si consente di lasciare fuori dalla porta degli eletti che si erano recati presso la Segreteria del Sindaco per chiedere, con educazione, un appuntamento per difendere i diritti dei cittadini salernitani.

Capiamo il nervosismo degli esponenti di maggioranza, costretti evidentemente in modo goffo, a difendere l’atteggiamento aggressivo, inopportuno e famelico della Soget e dell’Amministrazione che pensano di fare cassa invadendo le case dei cittadini salernitani con accertamenti spesso infondati ed inopportuni, ma biasimiamo che lo facciano  con l’arma della menzogna e della distorsione della realtà.

A tutto quanto mal rappresentato dai colleghi, del resto, hanno assistito giornalisti di TV e carta stampata che hanno potuto riscontrare l’ennesimo episodio di scarsa trasparenza amministrativa e di prevaricazione delle funzioni di Consigliere cui si tentava di impedire di accedere presso un pubblico ufficio al solo fine di chiedere un appuntamento con il primo cittadino per difendere i diritti di contribuenti vessati da pretese impositive infondate.”

 

 

 

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