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Dimenticare Avellino e pensare solo alla salvezza. Mister De Canio sull’uscio

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Non è più tempo di diete, la Salernitana ha ora la necessità di nutrire una anemica quanto preoccupante classifica dove la sconfitta in casa e fuori sta diventando una costante da brivido. Quattro sconfitte consecutive, 20 punti in classifica, attacco che segna col contagocce. Zero vittorie in trasferta ed un derby, molto sentito, perso in malo modo. E’ il quadro della crisi in casa Salernitana dove resta in sella Torrente nonostante sia stato disarcionato dai mancati risultati. La proprietà decide di non decidere. Torrente resta al suo posto, almeno per ora. La gara col Brescia sancirà il rilancio o il ribaltone. L’allenatore, ormai accerchiato, ha una sola freccia in faretra: la vittoria.

Solo i tre punti possono incollarlo ad una panchina che traballa da diverso tempo. Hai voglia a parlare e straparlare di fiducia incondizionata ed altre perle da frasario calcistico, il pallone – nonostante le evoluzioni che sanno tanto di involuzioni – alla fin fine continua ad avere un solo giudice: il risultato. Menichini, Colomba, Simone Inzaghi, Novellino, Marcolin e De Canio. Si sarebbe sentito anche con quest’ultimo Lotito per tentare la carta della salvezza. L’ex allenatore della Lazio De Canio era stato accostato anche al Bari nelle ultime ore.

Ogni discorso però è rimandato a dopo Brescia l’ultima spiaggia per il cetarese. Torrente sa bene di non poter commettere altri errori e dovrà affidarsi alla sua squadra per salvare la panchina. Alla fine, come quasi sempre accade nel calcio sono i calciatori che decidono le sorti dell’allenatore. L’importante è voltare pagina. E’ assolutamente necessario non torturarsi e rigirarsi nell’incubo: da venerdì comincia un altro campionato e la Salernitana. Bisogna tornare a lottare con grinta e fare risultato. Perdere un derby è una brutta botta, ma è latte versato da ripulire subito. Ogni piagnisteo sarebbe inutile e deleterio: c’è una serie B da difendere, a partire dalla sfida con il Brescia.

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