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Emergenza freddo: bancomat aperti e chiese chiuse, la storia di un ottantenne

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“A Napoli, il freddo di questi giorni sta mettendo a rischio la vita delle tante persone che vivono per strada ma nella catena di solidarietà che si è creata e alla quale partecipano attivamente anche le banche, lasciando aperti i locali che ospitano i bancomat per permettere ai senza fissa dimora di trovare uno spazio meno gelido dell’aria aperta, ma, incredibilmente, manca ancora la presenza della Chiesa cattolica”. A denunciarlo il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli nel corso de La radiazza precisando che “tanti preti e tante suore sono in prima linea nell’aiutare i senza fissa dimora, ma le porte delle Chiese continuano a restare chiuse di notte quando potrebbero offrire un riparo ai clochard e alcuni parroci continuano a tenere addirittura quelle odiose barriere per impedire ai senza tetto di ripararsi sulle scale delle parrocchie”.

“E’ davvero incredibile vedere come molti parroci di Napoli e provincia non rispettino in alcun modo le indicazioni e le esortazioni di Papa Francesco che ha invitato a occuparsi degli ultimi, di quelli che più hanno bisogno di un aiuto concreto da parte della Chiesa” hanno aggiunto Simioli e Borrelli auspicando “l’apertura delle porte delle Chiese per evitare di dover constatare la morte di altre persone per il freddo di questi giorni”. “Andando in giro per strada per tentare di aiutare chi non ha un posto dove andare si incontrano tante storie, come quella di un ottantenne che cerca riparo in un’area bancomat lasciata aperta dove passa la notte leggendo il giornale, l’unica cosa a cui non rinuncia nella sua vita randagia” hanno concluso Borrelli e Simioli sottolineando che “quando qualcuno chiama la polizia per farlo andare via, gli stessi agenti intervengono a malincuore perché non è una persona pericolosa, ma ha solo bisogno di un posto caldo dove ripararsi”.

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