***I GOL*** – 28′ st: Hamsik perde il pallone a centrocampo e favorisce un’azione personale di Jovetic che si avvia verso la porta e dal limite dell’area fa partire un tiro che s’insacca alla sinistra di Reina. – 46′ st: azione di contropiede dell’Inter. Parte Ljaijc sulla sinistra, percorre tutto il campo, si presenta davanti a Reina e lo batte con un rasoterra angolato.
Il finale di gara è però rovente ed è caratterizzato dallo scontro tra Sarri e Mancini. Un insulto di troppo, odioso, che tira in ballo un tema, quello dell’omofobia, tanto odioso quanto difficile da scardinare. “Sarri mi ha detto frocio e finocchio, deve vergognarsi. Gente come lui non può stare nel mondo del calcio”.
“Ero furioso mi scuso ma certe cose devono rimanere in campo”. E’ il botta e risposta nel dopopartita di Napoli-Inter tra Roberto Mancini e Maurizio Sarri. Un insulto, quello di Sarri al tecnico nerazzurro, raccontato in diretta tv dallo stesso Mancini ai microfoni di Raisport. “Ero andato a protestare per il recupero – ha spiegato furioso Mancini nel dopo gara – e Sarri mi ha dato del ‘finocchio’ e del ‘frocio’.
E’ un razzista, non può stare nel mondo del calcio. Negli spogliatoi – ha detto – sono andato a cercare Sarri e lui mi ha chiesto scusa, ma io gli ho risposto che si deve solo vergognare. In Inghilterra non lo farebbero allenare, ma neanche entrare al campo di allenamento”. Immediate, e sempre in diretta tv, arrivano le scuse di Sarri, a Mancini, ma soprattutto agli omosessuali.
“Ho perso lucidità – si è giustificato Sarri – ma sono cose da campo che dovrebbero finire in campo. Era un insulto di rabbia, mi è scappata una parola, ma non tiriamo fuori l’omofobia. Mi sono scusato con Mancini in privato e pubblicamente. Mi sembrava una normale litigata con toni da non usare. Mi è sfuggito questo termine, le mie scuse agli omosessuali sono palesi”. Sarri ha poi aggiunto in sala stampa: “Quando ho chiesto scusa a Mancini negli spogliatoi, mi ha detto sei un vecchio cazzone, quindi credo non abbia accettato le mie scuse”.
NOI NON SIAMO NAPOLETANI