Quest’anno i primi segnali di ripresa della produzione, ma non bisogna farsi prendere da un facile entusiasmo perché i problemi perdurano, -sostiene il presidente Cia Salerno Carmine Pecoraro – il cinipide galligeno del castagno non è debellato e le imprese agricole continuano a perdere profitti a causa della scarsa produzione.
Gli effetti positivi di questa ultima annata–continua Pecoraro- non sono dovuti esclusivamente al sistema di lotta biologica, attuata tramite il lancio di insetti antagonisti (Torymus Sinensis), ma anche agli effetti di una stagione climatica particolarmente favorevole.
Allarme sulla crisi della castanicoltura viene lanciato anche dalle aziende agricole associate Cia, che denunciano l’aumento delle importazioni provenienti dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Turchia. Le importazioni sono infatti triplicate negli ultimi due anni causando un calo dei prezzi alla produzione locale e, soprattutto, la mancanza di tracciabilità delle castagne importate.
La CIA di Salerno, al fine di sostenere il settore, si impegna a costituire un tavolo di lavoro composto da tecnici, da produttori e da rappresentanti dei Comuni castanicoli della Provincia, attivando tutti gli strumenti che possano garantire lo sviluppo del comparto e la tracciabilità del prodotto, sfruttando anche l’ imminente apertura del PSR 2014-2020.
Presso gli uffici della CIA di Salerno è attivo uno sportello per la presentazione delle domande di indennizzo per il riconoscimento dell’ avversità dovuta all’attacco parassitario da CINIPIDE del CASTAGNO (Drycosmus kuriphilus)
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