Un riscatto che non è ancora arrivato, non del tutto almeno. Gabionetta è, assieme a Massimo Coda, il giocatore che ha collezionato più presenze nella Salernitana di Torrente: 21 in 22 partite disputate. Il brasiliano ha saltato solo una partita, causa squalifica, per il resto non è mai partito dalla panchina. Anche quando avrebbe avuto necessità di rifiatare un po’, l’ex del Crotone ha sempre fatto parte in pianta stabile dell’undici titolare (privilegio che finora ha condiviso con Coda che, come Gabio, ha saltato solo una partita di campionato fino ad ora). Dopo la brillante fase iniziale, però, Gabionetta ha vissuto un periodo di appannamento, pur avendo, però, varie attenuanti, legate al ruolo che di volta in volta gli è stato consegnato. Da esterno del tridente offensivo, a trequartista, a seconda punta, Gabio ha giocato un po’ ovunque lì davanti e, spesso, anche i compiti di copertura affidatigli lo hanno a volte sfinito, facendogli perdere quella lucidità necessaria negli ultimi metri.
Nella prima parte del campionato ha, inoltre, fatto i conti con una fastidiosa tallonite che, specie nella parte centrale del girone di andata, gli ha impedito di esprimersi al meglio. Nonostante tutto, è stato sempre chiamato in causa. Un giocatore come lui, con le sue caratteristiche, è vero, può fare la differenza ma ciò non significa che all’occorrenza non debba avere la possibilità di tirare il fiato, com’è accaduto nella passata stagione. La Salernitana ha pure altre frecce nell’arco offensivo, che potrebbero risultare efficaci, se impiegate. Donnarumma, ad esempio, pur essendo diverso per caratteristiche da Gabionetta, e pur giocando meno partite da titolare rispetto al brasiliano, ha segnato il suo stesso numero di gol. Adesso si torna all’antico, si torna al tridente offensivo ed anche per Gabionetta si presenta, contro il Brescia, un esame di quelli da dover superare a tutti i costi.