Il boss, infatti, affiancherà sotto copertura i suoi dipendenti, scoprendone aspetti professionali e umani. Il nuovo marchio Antonio Amato è stato l’ultimo ad entrare in casa Di Martino dopo essere stato acquisito e rilanciato dal gruppo in seguito al fallimento dell’azienda Amato. Il grande pubblico conoscerà un imprenditore appassionato del suo lavoro, la storia di un’azienda familiare italiana e dei suoi collaboratori, i tanti successi realizzati e gli obiettivi da conseguire insieme ed entrerà nel vivo del nuovo bellissimo progetto che porta il nome di Antonio Amato di Salerno, set d’eccellenza della puntata.
Le origini e i numeri. Alle origini del Pastificio Di Martino c’è la storia più che centenaria di una famiglia radicata nel territorio e, nel solco della tradizione, animata da un’autentica dedizione e da un’irrefrenabile passione. Come tutte le storie, anche quella della famiglia Di Martino ha i suoi protagonisti, a partire dal capostipite di tre generazioni di pastai: Giuseppe Di Martino (nonno del nostro “Boss”). Nel 1907, all’età di 10 anni, iniziò a lavorare in un pastificio il cui proprietario non aveva figli maschi a cui tramandare la sua sapiente esperienza. Ben presto, Giuseppe divenne “capo d’arte della pasta corta”.
Giuseppe tramandò la sua arte ai figli, e così via. Oggi sono i nipoti Giuseppe e Giovanna Di Martino, pastai di terza generazione, a portare avanti, con lo zio don Gaetano Di Martino, la vocazione dei predecessori con identica passione, malgrado la mancanza di papà Valerio si senta molto. ,Oggi il gruppo è cresciuto, produce nei 4 stabilimenti 220.000.000 pacchi di pasta in un anno, distribuiti in 45 paesi nel mondo, con un fatturato 2015 di 105 milioni di euro e, all’originario marchio Di Martino si sono aggiunti il Pastificio dei Campi e il nuovo marchio Antonio Amato, acquisito e rilanciato da Di Martino in seguito al fallimento dell’azienda Amato.