«Abbiamo messo in campo una serie di iniziative sull’asse della collaborazione tra i Comuni di Campagna ed Eboli – spiega il primo cittadino di Campagna, Roberto Monaco -. Una collaborazione che sottolinea la presenza nelle due città di Musei e centri di cultura che sono inseriti in un fitto programma. Quest’anno, a Campagna, abbiamo voluto attribuire la cittadinanza onoraria a due medici ebrei, ospiti con altri nel campo di internamento di San Bartolomeo, a Campagna, che mettendo a rischio la loro stessa vita, ne salvarono tante altre». Attraverso la cosiddetta “finestra della libertà”, i due medici si misero in salvo insieme con altri ebrei, prima del rastrellamento tedesco, raggiungendo le montagne e quindi la libertà. Quando, il 17 settembre del 1943, si registrò il bombardamento sui civili, con tante vittime davanti al Municipio, i due medici, nonostante fossero al sicuro, non esitarono a lasciare le montane e raggiungere di nuovo Campagna, per aiutare i feriti che avevano bisogno della loro opera, mettendo a rischio la loro libertà e la loro vita.
«Il prossimo 6 febbraio – continua il sindaco Roberto Monaco – il Consiglio Comunale riconoscerà la cittadinanza onoraria ai due medici Tanzer e Pajes, alla presenza dei figli. Questi regaleranno al Comune di Campagna gli attrezzi medici dell’epoca, con i quali i due medici ebrei allestirono un ambulatorio medico nel campo di internamento. Campagna, presso il Museo della memoria, inaugurerà un ambulatorio medico proprio con gli attrezzi dell’epoca, uno spazio permanente». Il periodo di appuntamenti in ricordo della Shoah si è aperto oggi, con l’incontro su “Memoria e ricostruzione del ricordo”, presso il Museo “Itinerario della memoria” di Campagna, con la partecipazione dei sindaci di Eboli e Campagna, Massimo Cariello e Roberto Monaco e con il direttore del Museo, Marcello Naimoli, prima degli interventi della dirigente scolastica Rossella De Luca e dei docenti universitari Vincenzo Esposito e Giuseppe Acone.
«Gli orrori del passato devono, oggi più che mai, essere un monito per il futuro, per chi è impegnato o lo sarà nella costruzione della società del domani – precisa il sindaco di Eboli, Massimo Cariello –. Il grande impegno organizzativo sul territorio in ricordo della Shoah indica come le comunità di Eboli e Campagna, insieme con i loro amministratori comunali, siano sensibili ai temi della libertà, del rispetto reciproco e della convivenza civile. Abbiamo voluto mettere in campo ogni sforzo per lanciare un messaggio a tutti, ma specialmente ai giovani. Un messaggio di pace e di fratellanza, un invito a non dimenticare, che significa fare tesoro degli errori e degli orrori del passato, impegnandosi affinché non si ripetano mai più. Anche per dare un segnale di partecipazione diffusa, abbiamo voluto che gli appuntamenti di Eboli si svolgessero all’interno di sale museali, scuole e chiese, per dare il senso della partecipazione vasta dell’intera città e del suo tessuto a questo importante e suggestivo momento di memoria».
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