Tutto è partito da alcuni genitori delle piccole vittime che hanno notato nei propri figli malesseri psicologici, mutismi anomali, panico, incontinenze e insonnie notturne. E’ stato così che i poliziotti hanno deciso di installare delle microcamere in classe che hanno consentito di registrare i comportamenti della maestra: insulti, linguaggio volgare, strattoni, mortificazioni, urla e offese proferite con indifferenza e nonostante i pianti interrotti dei piccoli. Non si esclude che la donna abbia iniziato a maltrattare i piccoli già da qualche anno.
“Non si può non porsi la domanda sui motivi per cui un malinteso senso di omertà, o di timore, o di quieto vivere, o di indifferenza verso i gravi traumi provocati da tali condotte nei propri figli, vittime della Caccavale, abbia potuto indurre tanti genitori a mantenere un così lungo silenzio su quanto avveniva in quella classe. E su come tali comportamenti non abbiano mai potuto suscitare un allarme su quanti avrebbero dovuto sorvegliare”.
Così, in una nota, il procuratore della Repubblica di Nola (Napoli), Paolo Mancuso, commenta la vicenda della maestra d’asilo del Napoletano accusata di gravi maltrattamenti ai danni dei suoi piccoli alunni, alla quale oggi è stata notificata un’ordinanza di interdizione della durata di sei mesi al termine di indagini della Polizia, condotte anche attraverso l’adozione di sistemi di videoregistrazione.