E mentre il sindaco di Laurito, Vincenzo Speranza accusa. “C’era anche un grandissimo magistrato che andava coinvolto. Almeno per la stima e la fiducia che Angelo nutriva in lui” arriva la nota del collega di Gioi Cilento Andrea Salati che con Angelo Vassallo ha condiviso in passato molte problematiche del territorio: “Certamente Angelo non avrebbe gradito. E mai si sarebbe sognato di trovarsi in una situazione che lo vedeva isolato dai suoi colleghi rappresentanti del territorio che tanto amava. Non si capisce il perché di questa presa di posizione, per carità del tutto legittima, da parte della Fondazione diretta da Dario Vassallo, che si accanisce contro i Sindaci e il territorio cilentano sovvertendo la volontà e l’operato del proprio grande congiunto”.
“Eppure – continua Salati – tutti noi ci siamo stretti intorno alla sua famiglia e al suo comune all’indomani dell’efferato omicidio facendo partecipare anche le nostre popolazioni con il lutto cittadino, organizzando, poi, occasioni di ricordo e di celebrazione e non mancando mai, anche senza invito, agli eventi in cui si è ricordato e si è celebrato il sindaco pescatore”.
“E’ una situazione davvero paradossale – continua – che il Cilento non può e non vuole accettare perché ritiene che un suo amato e illustre figlio, come Angelo Vassallo, deve continuare a vivere ancora qui e qui gli venga tributato il doveroso omaggio da parte di tutti, ma in particolare da parte di chi ha condiviso con lui l’amministrazione di un quotidiano delle popolazioni cilentane, per cui Angelo si prodigava, che da sempre coniuga i verbi difettivi”.
“Proprio interpretando la sua volontà mi attiverò per far sottoscrivere ai miei colleghi Sindaci un documento che spieghi al Presidente del Senato Pietro Grassi il perché dell’assenza dei Sindaci cilentani alla prima del suo film, che lo incorona sempre più cilentano illustre, morto per affermare la legalità nel suo Cilento, come riconosciuto da tutti i suoi conterranei indistintamente”, conclude Andrea Salati.