Alto 180 centimetri (per circa 75 chili), il calabrese s’è segnalato all’attenzione nazionale quando giocava nel campionato regionale Allievi in Toscana con l’Anchioneponte. Lì lo pescò l’Atalanta, che poi lo ha mandato a farsi le ossa. Tra ombre e luci la sua prima esperienza al Pisa (6 gol in 37 partite nelle stagioni 2011/12, deludente, e 2012/13, molto positiva). Grazia a quanto fatto in nerazzurro, Gatto s’è meritato la chance di salire di categoria e di affrontare la Serie B col Lanciano: per lui 9 gol (uno anche a Terracciano su rigore contro il Catania) in 59 partite con gli abruzzesi tra il 2013 e il 2015. In estate, l’Atalanta ha deciso di mandarlo, sempre in prestito, al Vicenza e con Marino il ragazzo ha avuto la possibilità di giocare parecchio ma, spesso, fuori ruolo.
La partenza di Cocco e i problemi fisici e disciplinari di Raicevic, hanno costretto mister Marino ad impiegare più volte Gatto da centravanti. Il 24enne calabrese s’è impegnato, ma è chiaro che non è quella la sua collocazione naturale. Ora che i biancorossi hanno preso anche Ebagua, per lui (che ha davanti anche i vari Giacomelli e Galano) lo spazio sembra essersi ridotto. Gatto nei prossimi giorni, prima della chiusura delle liste di trasferimento, potrebbe approdare a Salerno (e chissà che per lui non possa essere scelta una formula diversa dal prestito) dove Torrente lo vedrebbe benissimo esterno nel suo tridente. Chiaramente anche in granata Gatto non avrebbe il posto assicurato, ma sa che potrebbe essere impiegato in una zona di campo e in un modulo in cui le sue caratteristiche potrebbero essere effettivamente valorizzate.
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