La storia inizia nel 2010. L’operaio vive con la sua giovane moglie venezuelana ed il loro figlioletto a Sant’Arsenio, piccolo centro del Vallo di Diano a sud di Salerno. Nell’ottobre di quell’anno la donna si reca in Venezuela con suo figlio per una visita di alcuni giorni presso i suoi genitori, ma si rende irreperibile. Sergio denuncia il tutto all’autorità giudiziaria. A distanza di un anno si reca a Caracas e, con l’aiuto di investigatori privati, rintraccia la donna che gli concede di poter vedere il piccolo Francesco per sole due ore al giorno per una sola settimana. L’operaio torna in Italia, e nel 2012 l’alta Corte venezuelana si esprime in favore del rimpatrio in Italia del piccolo Francesco. La madre ritorna in Italia per presenziare ad un’udienza della causa di separazione, ma viene arrestata con l’accusa di sottrazione di minore all’estero. Riesce però ad evadere dal regime degli arresti domiciliari che stava scontando presso la propria abitazione di Sant’Arsenio facendo perdere ogni traccia. A distanza di qualche mese si scopre che, con documenti falsi, è riuscita nuovamente a rientrare in Venezuela. Da allora si perdono nuovamente le tracce sue e del piccolo, fino al nuovo ritrovamento. (ANSA).