Nella replica finale De Luca ha attaccato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico perché “da mesi sapevano delle minacce alla Capuozzo ma hanno taciuto”. A quel punto Valeria Ciarambino, capogruppo dei 5 stelle in Consiglio Regionale, ha abbandonato l’aula per protesta. Intanto nella seduta pomeridiana del Consiglio saranno presi in esame una serie di provvedimenti importanti come quelli che riguardano la questione di fiducia sulle leggi strategiche.
Al termine delle votazioni il Governatore in diretto con il Tg Cronaca di LIRATV ha così commentato: “Non ho capito il senso di questa mozione. E’ stato un tentativo da parte di qualche gruppo di fare un po’ di politica politicante. Quando hanno immaginato di presentare questa mozione di sfiducia c’era tutta un’altra situazione in Italia: poi sono successe delle cose come la vicenda di Quarto e lo sviluppo di altre indagini che hanno messo in condizione anche i 5 Stelle di dover ‘rispondere’. Erano partiti per fare lana e si sono tornati tosati per cui la discussione è stata su chi è portatore di trasparenza e correttezza amministrativa”.
“Se chi come me attende con serenità il pronunciamento della Magistratura o chi come Di Maio, Fico, Di Battista, essendo informati da mesi di una vicenda gravissima che riguarda Quarto non hanno interessato né la Magistratura né altri organi dello Stato. Questo a conferma che quando si fanno chiacchiere è un conto, quando si governa allora diventa complicato mantenere la coerenza e la correttezza personale. Tutto sommato – aggiunge – è stata una mattinata che potevamo risparmiarci. Avremmo potuto parlare di sanità, di trasporti o di fondi europei. Sarebbe stato meglio”.
La Ciarambino (M5S) ha definito la Regione Campania come una casa di vetro dalle finestre sporche: “La prima cosa che personalmente ho fatto è stata quella di sottoporre tutti gli atti amministrativi che riguardano i rifiuti e la gestione del ciclo delle acque all’autorità di anticorruzione. E’ una scelta impegnativa ma che vuole accendere i riflettori su alcune materie su cui abbiamo registrato in passato una penetrazione forte dei poteri criminali. Inoltre pubblicheremo sul sito della Regione tutto, affinché ogni cittadino possa farsi un’idea. Resta una distinzione di fondo tra chi come noi è impegnato a rilanciare lo sviluppo della Campania e chi ancora perde tempo nella politica politicante, nelle chiacchiere che producono solo tempo perso”.
La chiusura di De Luca è ficcante ed ironica: “Abbiamo concluso proponendo la distinzione vera tra noi e gli altri: e cioè chi può fa, chi non può fa i tweet!”
LA GIORNATA IN CONSIGLIO REGIONALE.
Bocciata a maggioranza la mozione di sfiducia contro il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Sono stati 29 i voti contro la mozione presentata dal centrodestra, 7 quelli a favore e 14 i non votanti. Si chiude così la vicenda della mozione di sfiducia che Forza Italia ha presentato contro il governatore campano per quelle che il gruppo di centrodestra ha definito “le balle istituzionali” raccontante in seguito alle dimissioni del suo ex capo segreteria. Al momento del voto, De Luca non era in aula.
E’ una dura replica, punto per punto, quella di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, alla posizione delle opposizioni in Consiglio regionale della Campania. E in aula scoppia la bagarre con i Cinque Stelle De Luca ripercorre i fatti di Quarto che “hanno mostrato come un vicepresidente della Camera dei deputati e un presidente di Commissione, venuti a conoscenza di minacce, invece di inviare una lettera alla Procura, come ho fatto io quando ho saputo delle indagini a carico del capo della segreteria, hanno taciuto”.
Valeria Ciarambino, capogruppo M5S, ha interrotto De Luca, al punto che il governatore ha chiesto al presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio, “la tutela e il rispetto del mio diritto a parlare e rispondere”.
“I Cinque Stelle interrompono perché hanno paura della parola – insiste De Luca – Se avete paura, potete allontanarvi”. “Esiste un regolamento che non state applicando – ha risposto Ciarambino – De Luca non parla della mozione, risponde di altro”. Inamovibile, De Luca che ha ripetuto l’invito ad allontanarsi “se si ha paura della parola” e ha invitato “alla calma” la Ciarambino. “Chiedo ai commessi di allontanare i consiglieri Cinque Stelle – è intervenuta la D’Amelio – se non la smettono”.
Forza Italia, esito mozione falsato. “Quello che è accaduto oggi in Aula, in occasione del voto sulla mozione di sfiducia al presidente De Luca, è gravissimo: nei fatti, la Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio, ha interrotto anzitempo le operazioni di voto e pertanto non ci ha consentito di esprimerlo. Il risultato lo conferma ampiamente. I consiglieri regionali di Forza Italia presenti in Aula, Armando Cesaro, Flora Beneduce, Maria Grazia Di Scala, Monica Paolino, Ermanno Russo e Gianpiero Zinzi sono chiaramente favorevoli alla mozione. E’ evidente che l’esito di questa votazione è assolutamente falsato”. Così il gruppo di Forza Italia del Consiglio Regionale della Campania, sull’esito del voto in Aula sulla mozione di sfiducia presentata dallo stesso gruppo nei confronti del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sul caso Mastursi.
Cesaro (Fi), bugie ai cittadini,nessun chiarimento. “La mozione di sfiducia al Presidente De Luca è un atto dovuto, indipendentemente dall’esito”. Così Armando Cesaro, Presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio Regionale della Campania, a margine della discussione in Aula sulla mozione di sfiducia da lui presentata nei confronti del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sul caso Mastursi. “Siamo garantisti e non abbiamo presentato una mozione sulle questioni giudiziarie del caso, ma semplicemente perché un Presidente di Regione non può raccontare frottole ai cittadini. De Luca ha mentito sulle ragioni delle dimissioni di Mastursi, l’abbiamo invitato a chiarire in aula e a chiedere scusa ai cittadini e non l’ha fatto”. “Presentare una mozione di sfiducia, ancor più in costanza di un’azione politica e amministrativa discutibile e fallimentare, mi è sembrato un dovere politico nei confronti dell’Aula e, soprattutto dei cittadini”.