“A novembre – continua Forgione – è partita la censura delle bandiere storiche, e il Gruppo Operativo di Sicurezza della Questura ha informato che tale simbologia avrebbe dovuto essere associata ai simboli a ai colori del Calcio Napoli. Oggi, improvvisamente, sono state sequestrate sciarpe azzurre con simboli storici, e non è pensabile che siano state sottratte solo perché prive dello stemma ufficiale della SSC Napoli, o perché magari materiale non ufficiale.
A questo punto bisogna chiedersi perché la linea ufficiale firmata dallo sponsor tecnico, che stava facendo registrare un picco di vendite mai verificatosi prima, sia improvvisamente sparita dagli stores ufficiali del club azzurro.
“Quanto si sta verificando da qualche mese – conclude Forgione – è grave. Non si tratta di affermare forme politico-nazionali ormai superate ma di diritto negato all’ostentazione dell’identità storica e alla rivendicazione non violenta, in un luogo pubblico come lo stadio, della dignità culturale di un popolo, peraltro bersagliato con cori e striscioni infamanti e razzisti in tutti gli impianti d’Italia, dove si vedono simboli ed espressioni offensive di ogni tipo”.
“Questa vicenda – dichiarano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli conduttore della radiazza – non può passare sottotraccia. Pur non essendo neo borbonici troviamo incredibile e ingiustificabile che delle sciarpe da tifosi con il simbolo delle Due Sicilie vengano sequestrate privandoli della libertà di esprimere le proprie idee culturali e storiche in modo pacifico.
Negli stadi da anni sono stati consentiti simboli neo fascisti o anche neo nazisti senza che nessuno sia intervenuto. Sono state accettate scritte inneggianti alla violenza, alla criminalità o anche alla camorra. Quasi in ogni partita i tifosi napoletani vengono insultati e denigrati con cori razzisti o offensivi e ci si concentra nel sequestrare delle sciarpette con simboli identitari? Chi ha deciso il sequestro dovrà risponderne in tutte le sedi opportune”.