“Napoli deciderà per Salerno la destinazione d’uso delle aree portuali, gli investimenti da realizzare e le strategie per il futuro” dice Assotutela che considera l’accorpamento come “un danno per la città di Salerno, per il porto cittadino e per le aziende esportatrici del territorio campano e meridionale che hanno contato fino ad oggi sulla disponibilità di un competitivo ingresso salernitano verso i mercati del mondo”. Di fatto la Campania avrà una sola autorità portuale regionale mentre Liguria, Puglia e Sicilia sono riuscite a mantenerne in vita due. Anche i lavoratori hanno chiarito la loro posizione.
“I problemi dei porti italiani non vengono risolti dall’accorpamento che finirà con burocratizzare ancora di più i pur necessari ed indispensabili processi di riqualificazione degli scali marittimi” sostiene il coordinamento degli operatori del porto commerciale di Salerno. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e anche le istituzioni domani si terrà un sit-in di protesta in piazza Amendola davanti alla Prefettura con la partecipazione anche dei sindacati. La riorganizzazione dei porti lascia perplessi imprenditori e lavoratori ma Andrea Annunziata è convinto che il nuovo sistema possa rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo. Secondo l’attuale presidente dell’autorità portuale di Salerno bisogna ragionare in un’ottica globale per diventare come Regione Campania un punto di riferimento nel Mediterraneo.
“Anni fa proposi un’autorità unica nazionale, i sistemi quanto più grossi sono meglio è – afferma Annunziata – purché ci sia una regia che governi tutto in base alle esigenze e alle leggi di mercato. Dobbiamo guardare lo spirito di innovazione della legge e sono certo che il governo troverà i meccanismi per garantire tutte le posizioni”.
Fonte LIRATV