«Il settore del commercio – spiega il sindaco Franco Alfieri – rappresenta l’asse portante dell’economia agropolese ed un’attrazione per i tanti comuni limitrofi. Gli interventi programmati dall’amministrazione comunale, come la promozione di Agropoli, la cura per il decoro e la pulizia, l’aumento significativo dei posti auto e la realizzazione di nuovi parcheggi come l’ex Landolfi, o gli eventi ideati per incrementare l’offerta turistica, ne hanno rafforzato questo ruolo determinando per qualche anno un incremento della clientela e registrando anche la nascita di nuovi esercizi commerciali legati a marchi di qualità».
«Negli ultimi tempi – aggiunge il primo cittadino – riscontriamo una reale difficoltà degli esercizi cittadini legata non solo alla congiuntura economica, ma anche all’apertura a pochi chilometri da Agropoli di diversi centri commerciali, divenuti i nuovi punti di riferimento per lo shopping dell’intero comprensorio. Una criticità che contribuisce a svigorire il commercio al dettaglio, con gravi ripercussioni sull’occupazione e sulla varietà dell’offerta. Agropoli, pur avendo le caratteristiche di un Centro Commerciale naturale, registra difficoltà ad essere attrattiva per lo shopping, anche per i paesi limitrofi. Occorre quindi programmare interventi capaci di rafforzare il ruolo commerciale della città e arricchirlo di contenuti con iniziative come le aperture domenicali dei negozi, quelle serali e altri eventi che facciano vivere e fruire al meglio la città»
«Da inizio 2007 – dichiara l’assessore Eugenio Benevento – la crescita dell’intero comparto non si era mai arrestata, registrando numeri significativi. Per quanto riguarda i cosiddetti “esercizi di vicinato”, sia nel settore alimentare sia in quello non alimentare, si era avuto un incremento complessivo di ben 255 nuove attività (196 nel settore non alimentare, come telefonia, abbigliamento, ecc; 59 nel comparto alimentare). Incremento rispetto al 2007 anche per gli esercizi per la somministrazione di bevande ed alimentari sia di tipo B (Bar) con + 36 unità che di tipo A (Ristoranti) con + 34 unità. Negli ultimi tempi, quindi, si è risentito un calo della vivacità del commercio, legato alla congiuntura economica e all’apertura di grandi centri commerciali. E’ necessario predisporre interventi per dare respiro alle attività attraverso iniziative tese a promuovere e sviluppare il comparto commerciale».
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