E’ possibile, dunque, che contro il Pescara la Salernitana scenda in campo col tridente, d’altronde il mercato di gennaio è stato impostato per arricchire la rosa dei granata di quegli esterni d’attacco di cui s’era avvertita l’assenza. Se, invece, fosse necessario un atteggiamento tattico più prudente, per rompere il ghiaccio, reggere il confronto con la corazzata abruzzese e ripartire di slancio col morale alto, il nuovo/vecchio allenatore della Salernitana potrebbe puntare su quel 3-5-2 che si rivelò decisivo in più di una circostanza nella cavalcata trionfale verso la promozione in Serie B.
Menichini ha pochi giorni a disposizione per fare rapidamente un quadro della situazione e scegliere l’assetto più adeguato per affrontare il team del giovane collega Oddo, rinforzatosi ulteriormente con elementi del calibro di Pasquato, Verde, Acosta, Coda e Mazzotta e che è riuscito a difendere i suoi gioiellini Lapadula, Caprari e Cocco (l’unica uscita verso la Serie A è stata quelle di Fiamozzi, accasatosi al Genoa).
Nell’ipotesi di 4-3-3, senza lo squalificato Gabionetta, ci sarebbero dubbi in tutti i reparti: in difesa Tresivan e Rossi insidiano Empereur e Franco, in mediana Odjer potrebbe essere preferito a Moro, in avanti potrebbe esserci una chance per Gatto. Se si giocasse col rifinitore dietro due punte (a specchio con l’avversario), Oikonomidis potrebbe spostarsi tra le linee (con uno tra Gatto e Donnarumma al fianco di Coda). Nell’ipotesi di 3-5-2, invece, potrebbe essere forte la candidatura proprio dell’attaccante di Torre Annunziata che ora scalpita, dopo che con Torrente era finito nel dimenticatoio da più di un mese a questa parte.