Lo scivolone in terra irpina aveva fatto vacillare la panchina del trainer di Cetara e spinto il club granata a richiamare di fretta e furia il precedente allenatore, ancora legato a doppio filo alla Salernitana. Del resto quel contratto di Menichini aveva rappresentato fin dal principio un ostacolo anche per l’ingaggio di un eventuale terzo allenatore. Per cui, l’ipotesi di un suo ritorno in caso di esonero di Torrente era sempre rimasta percorribile. Tuttavia, a causa delle divergenze di vedute tra il tecnico toscano e il diesse Fabiani, il rientro a Salerno di Menichini era sempre sembrato piuttosto complicato.
Dopo la sconfitta di Avellino, Lotito aveva già sondato il terreno con il trainer di Ponsacco, preferendo poi concedere un’altra chance a Torrente contro il Brescia. Il cambio di rotta è avvenuto poi nelle ultime 24 ore, quando il vertice capitolino tra i due co-proprietari e Fabiani ha deciso di risolvere la questione definitivamente optando per l’esonero di Torrente e il ritorno di Menichini. Lotito ha anche risposto indirettamente alla vicenda dei dissidi tra il tecnico toscano e il direttore sportivo, blindando Fabiani, ribadendo che la posizione del diesse non è in discussione. Dopo la terza giornata di ritorno, insomma, termina l’avventura di Torrente e comincia il Menichini bis.
L’unico rammarico è rappresentato dal fatto che tale intervento da parte della società poteva essere fatto con maggiore tempestività e non a mercato chiuso. Un mercato che di fatto è stato condotto in funzione dell’allenatore e del progetto di gioco che fin dal principio il tecnico di Cetara aveva in mente. Fino allo scorso mese di dicembre infatti Lotito aveva sostenuto che il problema non era rappresentato dall’allenatore, ma dalla squadra, che infatti è stata rivoluzionata per sposare il progetto del tecnico di Cetara, il quale è stato poi comunque sostituito. La patata bollente ora finisce nelle mani di Menichini, a cui spetta l’impresa di gestire nel migliore dei modi, come del resto ha saputo già fare lo scorso anno, l’organico a sua disposizione.
Che bello pensare che la società pur di non fare un mercato ragionato e propedeutico al lavoro dell’allenatore, impedendo a Fabiani di fare i suoi giochetti, ha aspettato il giorno dopo la fine del calciomercato per esonerare un allenatore, già ampiamente bocciato dai risultati. Lotito e Fabiani vanno proprio bene insieme, fanno solo danni e poi scaricano le colpe su altri: allenatori, pubblico insufficiente, allineamento dei pianeti etc. etc. Mi meraviglio che Fabiani non abbia fatto un pensierino all’amico allenatore Di Napoli che, da quel che si legge, ha imparato bene a gestire certe situazioni….