“Con i miei soci, tutti residenti fuori dalla Campania – racconta – acquistiamo con la semplice carta di identità un certo quantitativo di biglietti in un altro settore, poi mi premuro di inviare una mail alla Digos di Napoli ed alle Prefetture interessate in cui chiedo se verrà garantita a noi tifosi del Napoli l’incolumità visto che saremo a stretto contatto con i sostenitori avversari. A quel punto, la cosa più logica da fare è appunto riaprire il settore ospiti per consentirci di vedere la partita senza correre rischi”.
Spesso l’Osservatorio non impedisce a chi vive sparso per l’Italia al di fuori dai confini regionali della società in questione di entrare in possesso di un tagliando, ma serra i battenti del settore ospiti: in questo caso, il rischio è che possano sbucare supporter di entrambe le squadre in aree frequentate abitualmente da quelli di casa.
D’altronde, anche per la gara di stasera con la Lazio la porzione di Olimpico destinata ai supporter ospitati doveva restar chiusa ed invece accoglierà chi risiede al di fuori della Campania e tifa azzurri: “Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Era già capitato a Roma lo scorso anno per Roma-Napoli, a Verona sempre nella passata stagione e nell’attuale campionato a Modena col Carpi”.
Il commento circa le restrizioni da parte di Criscitielli, munito di Tessera del Tifoso così come tutti i soci del Club Bologna, è eloquente: “L’abbiamo sottoscritta con entusiasmo per seguire il Napoli in tutta Italia. Invece, anche se sei “tesserato” ti viene impedito il “diritto al tifo”. A quel punto, ho pensato di girare a nostro favore il fatto che non viviamo in Campania”.
L’escamotage messo in atto dal presidente dell’associazione, però, difficilmente potrà trovare riscontri positivi in occasione della supersfida del 13 febbraio allo ‘Stadium’ (il cui settore ospiti resterà appunto chiuso): “Sarà dura perché la Juve mette i biglietti in prevendita per i possessori della membership card bianconera e spesso vanno esauriti”. Staremo a vedere.