Il ddl per l’assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare assicurerà, infatti, aiuti concreti a tante famiglie con figli disabili, anche in vista del momento in cui i genitori che se ne fanno carico non dovessero più esserci.
Una legge “rivoluzionaria” l’ha definita il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, una “bella pagina” secondo la presidente della Camera Laura Boldrini: “Con questa legge – ha sottolineato – lo Stato istituisce un fondo pubblico per l’assistenza, finanziato con 90 milioni di euro dall’ultima legge di stabilità ai quali si aggiungono 56,9 milioni per il 2016 e 66,8 milioni per il 2017”. Risorse ‘vere’, dunque, che garantiranno aiuti concreti, considerando che in Italia sono 2,2 milioni le persone disabili.
Di queste, 580mila sono in gravi condizioni e hanno meno di 65 anni. Circa la metà vive con i genitori. Per anni, ha commentato Renzi, “il welfare a favore degli ultimi è stato un bancomat; anche in questo settore le cose sono cambiate”.
Plauso bipartisan al ‘Dopo di noi’: “Legge giusta e doverosa, per noi priorità”, twitta il ministro dell’Interno Angelino Alfano, “atto di civiltà” per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. L’auspicio per Paola Binetti, prima firmataria del ddl, è che si abbia “un percorso veloce al Senato”. Soddisfatti Pd, Sinistra italiana, Fratelli d’Italia, Lega Nord. Fuori dal coro M5S, che in Aula ha espresso voto contrario sostenendo che il “privato non deve sostituire il pubblico” in questo settore.
La legge, nei suoi capisaldi, si pone 5 obiettivi: rafforzare il sistema di protezione sociale; attivare progetti per la vita indipendente dei disabili; sostenere la creazione di comunità e case-famiglia; istituire un Fondo per l’assistenza dei disabili senza sostegno familiare e prevedere regimi fiscali agevolati per la tutela del patrimonio familiare destinato all’assistenza del disabile. Con un principio di fondo: l’aiuto ai disabili non è beneficenza, ma il dovere di riconoscere i loro diritti.
Fonte ANSA
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