Oggi, gli si chiede quasi un miracolo: rivitalizzare, se vogliamo svegliare a ceffoni una Salernitana dormiente che non riesce a superare neppure l’ultima della classe come il Como lì dove andava cambiato Torrente all’alba del mercato di riparazione e della lunga sosta. Inutile piangere sul latte versato e su una stagione cominciata male e proseguita peggio. Ora tocca a Menichini cambiare il finale.
Torrente non ci mancherà, perché ci ha messo del suo in questa classifica che si fa sempre più a tinte fosche. Menichini avrà tutto l’appoggio dei tifosi e, speriamo, del gruppo di calciatori. Tutti, anche quelli accantonati o dimenticati dal tecnico precedente, come Donnarumma e Pollace dimenticati dal tecnico di Cetara. Non tutto è perduto, ma adesso è necessario reagire e lottare sul serio. La salvezza, sarà una seconda promozione. Per Menichini e non solo.
nun t fa riebbt ca vocc…pienz a fa corr sta band e ciucc!
Siamo scarsi ci vuole un miracolo…. che vergogna pensare al derby con la Cavese. SOLO SCHIAFFI PER TUTTA ITALIA… CAGNAT MESTIER!!!
Seguo le partite su SKY dall’inizio del campionato. A parte la prima con l’Avellino, la squadra non e’ mai riuscita a rendere. I giocatori sono sempre in ritardo sui contrasti e si fanno ammonire o espellere, ma soprattutto si sbaglia molto. Moro a centrocampo non azzecca un passaggio; Odjer corre corre e basta; Gabbionetta vuol giocare da solo ma sembra non avere forza: poi con lo Spezia si fa anche espellere. E’ stracotto. Coda e’ poco e mal servito dai compagni. Sciaudone segna ma per lo Spezia. I portieri non danno sicurezza alla difesa che traballa ogni qualvolta viene attaccata perché’ mal posizionata.
La squadra manca di mordente; forse il cambio allenatore e’ giunto troppo tardi.
Se i calciatori hanno pochi fondamentali facciamoli almeno correre.
I singoli atleti sono bravi, ma purtroppo ancora oggi, manca un vero gioco di squadra. Speriamo bene!!!
Ora basta lamentele (per noi tifosi) e basta alibi pre-cotti (per nuovo mister e per giocatori). Il tempo c’è, la voglia di lavorare pure. Sotto, col lavoro e col cuore, ce la faremo.