Tutta la vicenda ruota attorno alla nomina nel 2008 – all’epoca De Luca era sindaco di Salerno e commissario di governo – di un project manager, Alberto Di Lorenzo, da affiancare al tecnico già nominato, il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Salerno, l’ingegner Domenico Barletta, all’interno del gruppo di lavoro che doveva progettare la realizzazione di un inceneritore per combattere l’emergenza rifiuti.
Opera che non ha mai visto la luce. Il processo d’appello è cominciato lo scorso dicembre. L’udienza di oggi prevede l’arringa di uno dei difensori di De Luca, l’avvocato Andrea Castaldo, e l’eventuale replica della procura generale. A quel punto la Corte dovrebbe entrare in Camera di Consiglio per uscirne con la sentenza. Per i fatti per i quali è imputato De Luca, la prescrizione scatterebbe ad agosto di quest’anno. I suoi difensori hanno chiesto l’assoluzione.
«Chiediamo giustizia e voi dovete darcela», aveva detto l’avvocato Carbone che aveva anche sostenuto la non continuità del reato: prescritto quello sulla nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager, secondo la difesa di De luca, non hanno senso di esistere anche le contestazioni relative ai pagamenti effettuati a favore di Di Lorenzo.
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