.«Quando mamma non c’era, o era da un’altra parte della casa, papà mi baciava sulle labbra». Ma il 40enne non si sarebbe soffermato solo a quei baci che lui stesso-poi- si è giustificato dicendo che erano atteggiamenti di natura affettiva. «Di notte, quando mamma dormiva, entrava in stanza da letto dicendomi quanto sei bella».
Quindi il presunto orco, in più occasioni, si sarebbe denudato toccandola nelle parti intime. Quei momenti, interminabili, furono raccontati dalla bambina alla madre che- senza farne parola con il marito-denunciò la vicenda. Scattò l’indagine e fu informata la procura presso il Tribunale di Salerno che aprì un fascicolo d’inchiesta a carico del cuoco, ora accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di minori inferiori a 11 anni. Gli inquirenti, poi, facendo proprie le dichiarazioni e le testimonianze di mamma e figlia decisero di formulare una richiesta di rinvio a giudizio che è approdata davanti al giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno Donatella Mancini che ha stabilito l’incidente probatorio da tenersi nella giornata di giovedì prossimo.
La storia è del 2010 ma è emersa solo verso la fine dello scorso anno dopo una serie di indagini effettuate dai carabinieri su input della Procura che avrebbero stabilito gravi indizi a carico del 40enne salernitano. Lui si è sempre difeso dicendo che quei racconti fatti dalla bambina erano solo frutto della sua fantasia e che la madre avrebbe nutrito dell’astio nei suoi confronti, servendosi poi della figlia per «fargliela pagare». A darne notizia il quotidiano Metropolis oggi in edicola