Beth (7 anni) e Oscar (3) sono due bambini che vivono con la famiglia a Bordon, un paese dell’Hampshire, nell’Inghilterra del sud. Entrambi frequentano l’asilo, sono spensierati e molto amati dai genitori, che li hanno fortemente voluti.
l padre, Simon Cook, è un uomo buono e benvoluto da tutta la sua comunità. Purtroppo, però, si ammala precocemente: un cancro particolarmente aggressivo lo debilita progressivamente e, anche se l’uomo cerca di combattere la malattia, ben presto non c’è più nulla da fare. Nel 2015, nello sconforto e nel dolore generale, Simon viene a mancare.
Per ricordare la memoria di Simon e aiutare anche i bambini nell’elaborazione del lutto, l’asilo di Beth e Oscar – il Bordon Garrison Pre-School & Creche – organizza un commemorazione. Tutti i bambini della scuola portano un palloncino viola con all’interno una foto e un ricordo di Simon. Ovviamente anche Beth e Oscar inseriscono nel palloncino il ricordo speciale del loro papà.
Al segnale, i palloncini sono fatti volare via. Il pensiero affettuoso per Simon sale in cielo e i palloncini rapidamente scompaiono alla vista.
Ma un’avventura molto speciale attende proprio il palloncino di Beth e Oscar. Spinto dalle correnti, infatti, il palloncino attraversa la Manica, oltrepassa le Alpi, arriva in Italia e, dopo aver percorso circa 17.000 km, due mesi dopo, forse beccato da un uccello, finisce per precipitare nel campo di un agricoltore ravennate.
Christian Grassi quel giorno sta lavorando come sempre la sua terra. Gestisce un’azienda agricola biologica, la Mater Naturae. Quando nota il palloncino lo raccoglie e trova anche il biglietto che i bambini hanno attaccato al filo per ricordare il loro papà. Pubblica dunque su Facebook un post per commentare questo bizzarro ritrovamento e, nell’arco di poco tempo, l’intera città si commuove.
La notizia del ritrovamento giunge nel frattempo anche a Bordon, oltre Manica. Christian, infatti, scrive all’asilo seguendo le indicazioni trovate su un altro biglietto: “Se hai trovato il nostro palloncino con questo messaggio speciale, per piacere facci sapere”.
Ma la storia non finisce qui. Il comitato Cittadino Borgo Montone, assieme all’azienda di Christian (e con la collaborazione di molti operatori turistici della zona), fortemente emozionati dalla storia della famiglia Cook, decide di mobilitarsi per regalare loro un piccolo sogno: venire in Italia e recuperare il palloncino.
Così, nel luglio 2015, ospitati gratuitamente e per una settimana, arrivano a Ravenna mamma Zoe, i figli Beth e Oscar e la maestra di quest’ultimo, Lucy.
Il calore, l’affettuosità, e la generosità italiane hanno saputo coronare di momenti bellissimi il soggiorno della famiglia Cook, che porterà per sempre nel cuore questa esperienza, insieme al ricordo di papà Simon. Come scrive Christian Grassi su Facebook: “un palloncino è riuscito a compiere la magia di far incontrare, conoscere e condividere emozioni tra persone che prima non si conoscevano. Persone che questa storia, scatenata da un palloncino, ha reso migliori. Mi piace pensare a questo oggetto come ad un qualcosa con una volontà propria che ha scelto noi e la nostra comunità con uno scopo”.
Una storia davvero bellissima che tocca nel profondo tutte le corde dell’empatia, della solidarietà, dell’essere generosi anche nei confronti di chi non si conosce. Se questa vicenda straordinaria ti ha colpito come è successo con noi, condividila con tutti i tuoi amici.
Fonte Retenwes24.it