Il sindacato boccia il provvedimento firmato dal commissario ad actca Joseph Polimeni e dal sub-commissario Claudio D’Amario – inviato ai commissari straordinari e direttori delle Aziende sanitarie locali, alle associazioni di categoria degli erogatori privati accreditati e ai legali rappresentanti degli stessi -, in cui si stabiliscono i tetti spesa per il 2016 e viene sancita una nuova suddivisione delle risorse. In soldoni: rispetto al passato, il budget annuale viene suddiviso alle singole strutture, rifacendosi al fatturato 2014, su base mensile.
“E’ qualcosa di inaccettabile”, ha spiegato Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl provinciale. “Solitamente questo avveniva negli ultimi tre mesi dell’anno solare ed era un fatto già grave. Adesso invece, con la nuova situazione, una volta esaurito il fondo stanziato per quella mensilità, il centro che avendo avuto una richiesta maggiore avrà “sforato” sarà costretto a far pagare le prestazioni agli utenti, per cui se una prenotazione cade in un giorno con il budget già esaurito il paziente dovrà fare una nuova prenotazione sperando che essa non ricada in un giorno con prestazioni a pagamento.
Ci sarà la corsa ad assicurarsi la prestazione nei primi giorni di ogni mese. Adesso ci viene negato anche il diritto ad ammalarci in Campania. E poi ci dicono di non andare in altre regioni. Questo è una situazione intollerabile che penalizza i cittadini e segnatamente le persone anziane. Viene calpestato il diritto alla salute sancito dalla costituzione, di cui a parole tutti si dicono rispettosi ed è uno scenario non degno di un Paese civile”.
Un problema che va ad aggiungersi alle nuove norme sulle prestazioni a rischio previste dal nuovo decreto del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Ora chi vorrà sottoporsi alle prestazioni incluse nell’elenco le potrà ottenere solo in certi casi a carico del servizio sanitario: se non ricorrono le condizioni elencate nel documento del ministero, dovrà pagare di tasca propria.
Un esempio? L’esame per individuare il colesterolo alto nelle persone sopra i 40 anni: se è tutto a posto, i valori sono nella norma e non ci sono modifiche nello stile di vita del cittadino e nemmeno nuove terapie, potrà essere ripetuto a carico del servizio sanitario non prima di 5 anni. Altrimenti dovrà pagare l’interessato.
Tutto ciò va a penalizzare una grande parte della popolazione che non può permettersi di pagare di tasca propria in un momento di grave crisi . Soprattutto pensionati ed anziani con pensioni minime non potranno più curarsi. Viene negato il diritto alla salute in barba alla Costituzione. Mi chiedo ancora se viviamo un Paese civile”.
Infine, l’appello di Dell’Isola a De Luca: “Il governatore ha sempre posto il nodo sanità al centro della propria azione amministrativa da quando è alla Regione e in particolare l’eliminazione dei tanto contestati tetti di spesa. Da lui ci aspettiamo risposte concrete per non ricevere l’ennesima mazzata. Dev’essere un impegno politico ma soprattutto morale nei confronti dei tanti cittadini campani che hanno bisogno di assistenza e di cure ”.